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C’era un tempo, si sa, in cui alle volte si compravano i dischi solo per la copertina: magari se n’era sentito parlare bene dell’artista in questione, ma non era questo il punto. Era che quella copertina ipnotizzava, e non ce n’era un’altra più desiderabile, in quel momento, sulla faccia della Terra.
Un po’ quello che mi è capitato con la copertina del disco d’esordio dei Hundred Waters, intitolato appunto “Hundred Waters”. Un quadro che forse a qualcuno potrebbe apparire un po’ stucchevole ma che mi ha subito ispirato all’ascolto della band in questione. Aspettativa non frustrata, anzi!
Gli Hundred Waters, sei californiani che pubblicano per la Elestial Sound, hanno nel loro dna la contaminazione dell’elettronica con il folk per una musica che pare, allo stesso tempo, mattutina e serale. In effetti: quella in copertina è un’alba o un tramonto?
Una vera novità in questo 2012 ancora un po’ avaro di sorprese: questi Hundred Waters potrebbero, a poco a poco, sgomitare.
(Paolo Bardelli)
1 aprile 2012