Share This Article
La prima uscita sulla lunga distanza dei Ninos du Brasil, progetto di Nico Vascellari e Nicolò Fortuni (insieme negli hardcorosi With Love) coadiuvati da Riccardo Mazza agli effetti (A Flower Kollapsed) apre a tanti interrogativi: trattasi di una versione italiana dei Lightning Bolt per l’attitudine noise e free-form? O follia al potere degna di un rave tribale? Questo e molto altro.
Le otto tracce che compongono “Muito N.D.B.” sono folli, spesso inafferrabili: denominatore comune la batucada, stilema musicale che unisce la samba carioca di un folle Carnevale a Rio con la tradizione dell’Africa. Il pezzo di lancio “Tuppelo”, proseguendo nel discorso di ensemble come Buraka Som Sistema, ha già raccolto consensi nei dancefloor del Nord-Europa e regalato in patria presenze alle sfilate di moda e articoli su Vogue. Volevamo un rave party? Si ascolti la successiva “Pandeiro Sinchinsà” che ci spedisce nel bel mezzo di un rito tribale. Con la scoppiettante doppietta rappresentata da “Rebanho Espetacular” e “Chamada Dinghe Dinghe” i Ninos du Brasil fanno ancora meglio, con l’inserimento di elementi ambient e cori da hooligan house – anche se le lyrics restano tra il misterioso e l’incomprensibile – in due composizioni veramente originali e di classe. “Hysà” è l’apoteosi finale, pulsazioni dub che all’improvviso si trasformano in un omaggio alla tribal techno dei primi anni Novanta, in un disco intelligentemente calibrato tra bombe pronte ad esplodere e necessari cali di tensione garantiti dai brani intermedi.
Il sound analogico di base rappresentato da congas, campane, jambè, claves e maracas e le più artigianali bottiglie, lattine e pezzi di legno viene arricchito da diavolerie elettroniche ultramoderne, in un vortice ipnotico ed oscuro alla conquista di club e festival come quelli organizzati dall’attivissimo Vascellari. Aspettiamo di vederli dal vivo con trepidazione.
75/100
(Matteo Maioli)
30 novembre 2012