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Con il discreto esordio “Dead To Me”, i Girls Names erano entrati nel cospicuo novero delle band dal suono wave, ma dotate di spunti briosi, dalle strutture chitarristiche, poi, fortemente debitrici di Mr. Johnny Marr.
Erano un terzetto, adesso in quattro, abbandonate quasi del tutto le reminiscenze The Smiths, il solco wave è ancora più marcato, per quanto rivolto verso lo stile e la scrittura umbratile e gelida che demarcava la zona di confine tra i Joy Division e i primi Cure. Oltre questo ci sarebbe poco da riportare, dato che i riferimenti sono fin troppo rispettati. Nulla da eccepire in quanto a tecnica e capacità compositiva, tutto da criticare se si considera il mare di proposte che, dalla fine degli anni ’90 ad oggi, hanno invaso un mercato pure troppo saturo di dischi carini o totalmente derivativi.
Non che la questione originalità sia qualcosa di sacro, dato che la storia del rock è costruita su “reinterpretazioni” (o “furti” mirati), ma quando si ascolta l’ennesimo disco che non mostra nessuna personalità, ma totale aderenza ad un modello, per quanto riproposto in “bella scrittura” sia, la noia molto presto arriva a dominare la scena. Solo per i fan di strettissima osservanza.
50/100
(Giampaolo Cristofaro)
4 aprile 2013
3 Comments
rinaldo
Dici: “la noia molto presto arriva a dominare la scena.”. Ma quando succede questo? QUANDO I BRANI NON FUNZIONANO, quando i brani funzionano c’è poco da fare, il lavoro è riuscito!!
qui dalla 1 all a 6 sono tutti pezzi eccezionali, dalla 7 in poi siamo sul sufficiente, con l’ultima decisamentre bella.
Come si fa ad accusarli di scarsa personalità? E se così fosse chi è oggi ad avere personalità? Non so forse Blake? O gli Everything Everything? O forse i Peace?? I Peace hanno personalità?
Paolo Bardelli
Per me disco della madonna. Ma a Kalporz siamo democratici 🙂
rinaldo
certamente grandissimo disco. 85/100