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Diciamoci la verità: a distanza di quattro anni dal non convincente “Tonight: Franz Ferdinand” a tanti è venuto facile e naturale dare la band scozzese per finita. Anche e soprattutto perché i riff del fulminante disco d’esordio omonimo del 2004 sembravano ormai lontani. Con il quarto capitolo della loro carriera i Franz Ferdinand trovano il loro piccolo riscatto. “Right Thoughts, Right Words, Right Action” non segna alcuna novità nello stile della band, ma è un disco che sprigiona tutto il DNA del suono classico di Kapranos e compagni.
Non ci si deve aspettare dunque niente di sperimentale, ma solo ed unicamente la sublimazione dello “stile Franz Ferdinand”, quello che attinge a piene mani da tanta new wave dei primi anni ’80, Talking Heads in primis. Quello che veramente funziona in questo disco sono gli arrangiamenti, perfetti e segnale di una quasi decennale esperienza, ed il tiro, spesso trascinante, di molti brani del disco. Chi anni fa ha apprezzato l’esordio del quartetto non può rimanere impassibile di fronte al giro di chitarra del singolo “Right Action”, forte candidato a diventare un nuovo anthem. Tra l’altro parliamo di un disco che ha già sfornato altri due singoli e ne ha almeno altri potenziali quattro o cinque. “Evil Eye” è la seconda botta di adrenalina dopo l’apertura della “quasi title track”. “Stand on the Horizon” viene impreziosita dall’apporto di Todd Terje in produzione. “Bullet” e “Treason! Animals” colpiscono per le loro linee pulsanti dal forte piglio new wave.
“Right Thoughts, Right Words, Right Action” in definitiva non aggiunge nulla rispetto a ciò che già si sapeva sui Franz Ferdinand. Ma recupera lo smalto di un tempo e questo è già importante.
74/100
(Francesco Melis)
30 settembre 2013