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Jonathan Clancy è un personaggio che in un paese musicalmente normale avrebbe molta più visibilità e considerazione di quanto accaduto finora. Dopo l’avventura con i Settlefish e quella (ancora in corso) con A Classic Education, l’artista italo-canadese torna con il suo progetto His Clancyness che già si era fatto notare qualche anno fa.
Ma se “Always Mist” appariva più come una buona prova generale per un side project, il nuovo “Vicious” si presenta adesso come un disco completo e concreto, suonato e composto con cuore ma allo stesso tempo ben studiato. Se ne devono essere accorti anche alla FatCat Records, storica etichetta inglese, che ha subito messo sotto contratto Jonathan Clancy e compagni. “Charade”, l’EP pubblicato all’inizio dell’estate, ha rappresentato la prova generale per l’uscita di “Vicious”, attirando ancora di più le attenzioni della stampa specializzata nazionale ed internazionale sul quartetto. A Jonathan Clancy si sono uniti per quest’avventura Giulia Mazza (A Classic Education), Emanuela Drei (Heike Has Giggles) al basso e Jacopo Borazzo (in passato nei Disco Drive) alla batteria.
“Vicious” è un album che non lesina emozioni e atmosfere sognanti, tutto in costante bilico tra pop, psichedelia, sonorità kraut e delicati accenni glam. Un lavoro che scorre via in maniera perfetta, dall’inizio alla fine, senza alcun calo di tensione. “Safe Around The Edges” (già presente nel “Charade” EP) apre le danze ed è un crescendo in cui le chitarre prendono lentamente il sopravvento. Senza che si noti si passa dalle note calde ed avvolgenti di “Miss Out These Days” e “Avenue” ai riff graffianti di “Zenith Diamond” e la psichedelia a tinte pop di “Machines”.
La sensazione è che il progetto His Clancyness abbia iniziato una nuova decisiva fase, oltre a dimostrarsi un altro modo per Jonathan Clancy per esprimere in maniera completa il proprio universo musicale.
85/100
(Francesco Melis)
15 ottobre 2013