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“Grassed Inn” è il primo disco estivo del 2014.
“Ma come? Siamo a febbraio!” potreste pensare, ma c’è una spiegazione. La spiegazione è questa: “Grassed Inn” è il nuovo soleggiato disco dei Blank Realm, i Blank Realm vengono dall’Australia, in Australia l’estate è più o meno ora.
Tutto quadra, come poi anche nel disco: che la strada intrapresa dai Blank Realm fosse quella di disegnare contorni meno spigolosi alle loro canzoni era già chiaro da “Go Easy”, il disco dell’anno scorso, ma è con questo ultimo album che i quattro ragazzi di Brisbane sembrano aver trovato davvero la quadratura del cerchio.
La grattugia del garage rock degli esordi rimane, e per fortuna, ma c’è molto altro: una certa attenzione nel rendere i pezzi meno incasinati del solito, come a spremerli a fondo per tirarne fuori il succo pop che hanno dentro. E quindi le otto canzoni dentro a “Grassed Inn” suonano tutte alla stessa godibilissima maniera: cazzare e orecchiabili, sbarazzine quanto basta per rimanere incollate alle nostre orecchie.
Dalla prima “Back To The Flood” all’ultima traccia “Reach You On The Phone”, il disco fila liscio e fresco come quando in macchina fa troppo caldo e si abbassano i finestrini. Dentro ci finiscono tutte le influenze e le citazioni che i Blank Realm si portano dietro: i Sonic Youth nella batteria, le chitarre sbagliate come negli anni ’90, la voce mezza stonata che allunga le vocali come nei Beat Happening o come Lou Reed. Anche un’improvvisata coi synth quasi verso la fine: la prima volta che si ascolta “Even The Score” è naturale strabuzzare gli occhi e chiedersi come mai, ma sfido chiunque a dirne male.
“Grassed Inn” è insomma una specie di godibilissima sorpresa, perchè porta tutto il sole e il sudore dell’indie rock a noi che siamo in mezzo alla nebbia, e chissà per quanto altro tempo. Ha anche il merito di crescere con gli ascolti, a tal punto che ci si chiede: sarà mica febbre tutto questo caldo? Per ora la riposta è no, il disco c’è.
78/100
(Enrico Stradi)
19 febbraio 2014