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Nell’Ottobre 2013 usciva “Grabbing a crocodile”, esordio dei Go!Zilla, gruppo garage rock fiorentino. Sono passati due anni e molte cose sono cambiate: il numero di concerti in tutta Europa è aumentato a dismisura; un secondo chitarrista è entrato in formazione e l’America non è mai stata così vicina. Il secondo disco dell’ormai trio, “Sinking in your sea”, registrato in analogico da Matt Bordin all’Outside Inside Studio di Montebelluna (TV), racchiude la forza e carica live della band, sempre on the road. I due brani – “I hate all the time” e “Pollution” – presenti in una versione più grezza sull’EP live, “Magic Weird Jack” (Beast Records, 2014), acquistano una migliore resa sonora, in grado di dare risalto al taglio heavy psych dei pezzi. Ma in generale tutto l’album si struttura su impianto potente e tagliente: un muro di chitarre, compatto e solido, è alla base di tutte le canzoni in scaletta, che hanno un tiro devastante, come mai in passato.
Parte del merito va all’aggiunta, nell’economia dell’insieme, di una seconda chitarra, che rende il suono del gruppo più corposo e ricco, con passaggi più garage (“Melting”, “Rubbish mind”), accelerazioni heavy (“Looking in the mirror”, “I’ve seen the riot”) e sfumature psichedeliche (“Xilitla”, “Sinking in your sea”). Ciò che colpisce maggiormente è però l’abilità nel portare avanti un’idea coerente di musica, che ha connotati e punti di riferimento ben precisi: gli Stati Uniti e i tardi anni sessanta/inizio settanta. Il tutto, ovviamente, coniugato con un proprio percorso personale e contemporaneo : i Go!Zilla – Luca Landi (chitarra,voce), Mattia Biagiotti (chitarra, spesso suonata come un basso) e Fabio Ricciolo (batteria) – sono sì fortemente legati a un certo passato musicale ma non ne diventano mai prigionieri, bravi ad elaborare le proprie influenze in modo intelligente. E così esce fuori un disco come “Sinking in your sea”, che si candida a finire nella top ten italiana di fine anno: album fresco ed adrenalinico.
77/100
(Monica Mazzoli)