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In Italia il loro hype è stato trattato con troppa distrazione, ma nel 2017, grazie a singoli quali “Something For Your M.I.N.D.” (finita di recente nella soundtrack del videogioco Fifa ’18), “It’s All Good” e “Nobody Cares” hanno conquistato tra gli altri Frank Ocean ed Ezra Koenig dei Vampire Weekend, due dei loro grandi estimatori. Conquisteranno anche voi, se siete dei consumatori inguaribili di quel sound weird-pop che riporta alla mente The Fiery Furnaces, Of Montreal, certi momenti di Dirty Projectors e The Go! Team, l’indie pop svedese più stridente e chiassoso degli anni Zero, e ovviamente l’eccentrico connubio tra R&B ed elettronica tipico di The Avalanches e Gorillaz.
I Superorganism sono in otto: Orono Noguchi aka “OJ”, Christopher Young, Mark David Turner, Timothy “Tim” Shann”, Blair Everson, Ruby, B e Soul. Vengono da Giappone, Inghilterra, Stati Uniti e Nuova Zelanda, ma si sono trasferiti in pianta stabile in una residenza-studio a Homerton, East London.
L’LP omonimo di debutto dei Superorganism, anticipato da altri due singoli strambi ma irresistibili (“Everybody Wants to Be Famous” e “Reflections on the Screen”), esce il 2 marzo su Domino e si preannuncia davvero come uno degli album più chiacchierati della stagione, e forse dell’anno.
Il 9 giugno saranno tra i protagonisti del primo Radar Festival milanese e da un po’ finiscono nelle nostre playlist mensili e ora avete un album di 33 minuti per recuperare tutto.
Non dite che non ve l’avevamo detto.
Sono loro i protagonisti della copertina di marzo 2018 su Facebook e su Twitter.