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Marissa Nadler ha fatto, a mio personalissimo avviso, il disco dell’anno, del 2021, per cui vederla subito attiva che annuncia un EP in uscita il prossimo 4 febbraio non può che farmi immensamente piacere. Perché i “momenti ispirati” bisogna saperli sfruttare, e il passaggio di scrittura dalla chitarra al pianoforte sperimentato in “The Path of the Clouds” (2021) ha donato alle sue modalità di composizione nuova linfa.
Il suo nuovo EP è “The Wrath of the Clouds”, in uscita il 4 febbraio su Bella Union e Sacred Bones, e contiene due cover e tre brani inediti scritti durante le sessioni di Path.
Il primo brano svelato è una cover, “Seabird” degli Alessi Brothers, e purtroppo la Nadler vira a un tono scanzonato e sollevato molto diverso dall’atmosfera densa di “The Path of the Clouds”: già il pezzo originale del 1976 è – diciamolo – proprio una canzonetta per cui la scelta non appare delle più felici nonostante l’interpretazione della Nadler, sentita ma che non può elevare definitivamente brano piuttosto anonimo.
Attendiamo l’ep, che è meglio.
(Paolo Bardelli)