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I Black Crowes si sono presi una pausa di riflessione dopo dodici anni di onoratissima carriera artistica. Una pausa che però ha più il sapore di uno scioglimento definitivo visti i continui contrasti tra i Robinson brothers e l’uscita di scena del batterista Steve Gorman.
Sperando di poter di nuovo parlare un domani di un nuovo loro disco in studio, nel frattempo consoliamoci con questo doppio cd dal vivo, il primo dei Corvi dopo i due EP “Sho’ Nuff” e “Souled Out Live” e l’eccellente “Live at the Greek” che celebrava il loro sodalizio artistico con Jimmy Page.
Registrato all’Orpheum di Boston nell’Ottobre del 2001 questo live rappresenta la summa della carriera del gruppo di Atlanta.
Che dire di “Live”, il disco è bello tuttavia alcune cose non convincono. Manca per esempio quella componente jam che infuocava i live dei Corvi del periodo di “Amorica”. Si sente la mancanza di un chitarrista ispirato come Marc Ford e il sound del gruppo se da una parte si fa più compatto dall’altra risulta troppo monotono. Ci sono sì i loro più grandi successi (“Remedy” , “She talks to angels”, “Wiser time”, “Hard to handle”, “Sting me”, “High head blues”) ma ci vengono proposti tali e quali alle versioni da studio senza le jammate e i voli psichedelici che troviamo in alcuni loro Bootleg. Quello che non cambia è la voce di Chris Robinson, sempre ai massimi livelli, e in generale l’atmosfera molto anni settanta dei loro show.
Per concludere consiglio lo stesso l’acquisto di Live perchè è sempre un piacere sentire una grande rock’n roll band suonare, in questi tempi di decadimento musicale. Tuttavia credo che per avere una conoscenza più approfondita del gruppo e della loro dimensione live (e via assicuro che i Corvi meritano dei essere conosciuti a fondo) è necessario affiancare a questo live alcuni bootleg del periodo “Amorica”, lasciandosi trasportare dai Corvi verso nuovi orizzonti musicali.