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Un weekend funestato dalla pioggia torrenziale almeno ha risparmiato il venerdì dell’Arti Vive Festival che si è tenuto a Soliera (MO), di fianco alla Rocca, in una cornice che non aveva moltissimo da invidiare a quella del Ferrara Sotto Le Stelle. Il venerdì (18 giugno) ha visto un Cesare Basile particolarmente ispirato in formazione senza batteria con un amalgama invidiabile il che rendeva le sue ballate scure ancora più dense e melmose, un vero piacere per le orecchie, seguito dai Massimo Volume che hanno dimostrato ancora una volta che – se c’è un decennio da cui non si esce – sono gli Anni Novanta. Troppo ancora lo spessore del rock che in Italia si è prodotto in quel tempo e quello che c’è ora.
Ma forse, anche no.
Quel dubbio ce l’hanno instillato i Movie Star Junkies la sera dopo, sabato 19 giugno. Il quintetto torinese è evidentemente innamorato dei Birthday Party ma non così tanto come i Bad Apple Sons: l’approccio è ruvido ma le melodie sono cristalline come quelle dei Coral con echi di Black Lips, in loro c’è comunque una capacità estrema di risultare occidentali senza perdersi in piccole facezie provinciali. E la loro biografia lo dimostra: incidono per un’etichetta svizzera (la Voodoo Rhythm), hanno fatto tour in Europa e negli States dove hanno diviso il palco con band come Thee Oh Sees, The Lamps, Blank Dogs e Demon’s Claws, ma – soprattutto – padroneggiano il genere (che italiano non è) con una naturalezza innata. Dal vivo sono senza fronzoli, il cantante Stefano Isaia indemoniato e tarantolato (sarà che si stappa una birra dietro l’altra…), le chitarre di Vincenzo Marando e Alberto Dutto con dei deliziosi effetti tremolo e fuzz, il basso di Emanuele Baratto senza sbavature e – last but non least – la batteria senza tom (ma suonata così non servono!) di Caio Montoro che diventa un riferimento insostituibile.
Sanno fare i crescendo e i finali, sanno coinvolgere, in studio sono leggermente più “frenati” ma crediamo che il loro secondo disco“A Poison Tree”, uscito in questo 2010, darà loro delle grandi soddisfazioni.
Qui di seguito ci si può ascoltare “Almost a God”: probabilmente vi fascinerà al primo ascolto.
E se prima volete vederli dal vivo, queste sono le loro prossime date:
25/6 Pescara – Indierocket
26/6 Trieste – Whatever @ Etnoblog
15/7 Fratta Terme di Bertinoro (FC) – Sorgenti Sonore @ Parco Fratta Terme
16/7 Brescia No Silenz
29/7 Zanè (VI) – Cascina Irma
Per dovere di cronaca hanno chiuso il sabato sera dell’Arti Visive Festival (www.artivivefestival.it) degli immarcescibili Julie’s Haircut, con una comparsata di Angela Baraldi su “Heart & Soul” dei Joy Division, mentre domenica 20 giugno il palco è stato solcato da Devendra Banhart versione “Strokes anni ’50”: un concerto veramente fico, di un classe rock sopraffina, peccato per la tempesta tropicale che neanche nel subcontinente indiano.
(Paolo Bardelli)