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Che cosa resta all’essere umano quando perde la facoltà di amare? La parola. Cicatrizzata sull’epidermide. Segno indelebile del nostro essere ancora vivi e alla ricerca di una nuova condizione mentale, fisica. La sconfitta, il dolore visti come punti di partenza. 5 radiografie, come le ama definire Massimo Zamboni, 5 momenti di intensa poesia musicale, sussurrata con la sua voce “flebile” ma paradossalmente più potente. La cantilena tipica del suo ex compagno di viaggio, Giovanni Lindo Ferretti, che riemerge in tutte le tracce del disco accompagnata da chitarre scarne e scheletriche. Minimale l’uso dei distorsori. I reticoli creati dagli arpeggi di chitarra ricordano la figura della gabbia toracica raffigurata in copertina (una sua radiografia), ricordano quanto è fragile l’essere umano. Zamboni si mette letteralmente a nudo in questo suo terzo album da solista, che rappresenta, mi sento tranquillamente di dire, una sorta di continuità ai primi due “Sorella sconfitta” e “L’inerme è imbattibile”. Il cuore “sorretto” dalla parola quindi e fasciato da una musica eterea e altrettanto affilata. Tagliente. Le canzoni sono accompagnate da 11 poesie racchiuse nel libricino allegato al disco: tangibile testimonianza del suo tentativo di “percuotere” la musica (lieve) con le parole (forti-ripetitive). Determinante a livello degli arrangiamenti, la buona sintonia con i musicisti e con il polistrumentista Cristiano Roversi con cui, Zamboni, compone le melodie. Il sound ha raggiunto un ulteriore maturità caratterizzata da impasti sonori ritmici e chitarristici, al servizio dei recitativi di Massimo. Un disco non certo creato per stupire i grandi network, ma per parlare all’essere umano dell’essere umano. Quello che tentano di fare ancora pochi musicisti: coraggiosi, liberi e disillusi dai profitti delle vendite discografiche.
(Gloria Annovi)
Collegamenti su Kalporz:
Massimo Zamboni – Concerto al Teatro al Parco (Parma)
Massimo Zamboni – L’inerme è l’imbattibile
Massimo Zamboni – Concerto al Cinema Rosebud (Reggio Emilia)
Massimo Zamboni – Sorella sconfitta
21 novembre 2010