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Secondo album del grande chitarrista messicano Carlos Santana e della band che da lui prese il nome. Gregg Rolie alle tastiere e voce principale, David Brown al basso, Michael Shrieve alla batteria, Mike Carabello e Josè Areas alle percussioni: questi i musicisti che hanno contribuito alla nascita di questo capolavoro. Si accetti o meno la definizione di rock latino questo disco rimane una pietra miliare: anche se forse non per tutti i gusti. La chitarra di Santana è agli antipodi di quella di Jimi Hendrix: laddove quest’ultima è spesso violenta, quasi brutale, quella è invece suadente, avvolgente, potremmo dire “canora”; non domina solitaria la scena, non crea da sola ogni discorso musicale, ma si fonde con il tessuto ritmico fornito dalle percussioni e dialoga spesso alla pari con le tastiere. Non è un caso, perciò, che autori dei brani di questo disco siano per lo più gli altri membri della band. La famosa “Black Magic Woman/Gypsy Queen” è la rielaborazione di un brano dei Fleetwood Mac dove già erano presenti sonorità latine, mentre la altrettanto nota “Oye como va” riprende una nota cover di Tito Puente. Ma il culmine dell’album, a nostro parere, va cercato nella triade di canzoni consecutive “Mother’s Daughter” di Gregg Rolie, con la migliore sezione vocale del disco, trascinante e grintosa nell’intrecciarsi di chitarra e basso, “Samba Pa Ti” di Santana, celeberrima, l’unica canzone costituita praticamente da un assolo di chitarra, morbido ed evocativo, “Hope You’re Feeling Better”, forse il capolavoro, sempre di Rolie, che qui sfodera una voce che ricorda un poco Jimi Hendrix; l’amalgama della chitarra di Santana con la tastiera di Rolie è perfetta: un brano possente senza eccessi, con un inizio strepitoso e una parte chitarristica di riferimento assoluto.
Chi ha scoperto Santana solo grazie al recente “Supernatural”, sull’onda lunga della soffocante moda latino-americana, dovrebbe ascoltare questo disco: sono più di trent’anni che il musicista messicano e la sua band hanno elaborato la loro personale via al rock.