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All’anagrafe risultano loro i padri del crossover moderno. Come smentirli? Chi mai, di fatto, si è occupato di certa musica, dai discografici ai critici, prima che irrompessero sulla scena con il loro rivoluzionario album di debutto, “Korn” (Epic, 1994)?
E ora (ahimè) sono la nuova immagine di MTV, sono un’istituzione. Solo 6 anni fa (all’epoca, appunto, del loro debutto) era impensabile un trionfo così devastante per la band e per il genere stesso che incarnano.
La loro musica raccoglie le contaminazioni più impensabili e le fonde assieme per plasmare un nuovo metal, più aperto ad ogni tipo di incontro sonoro. Dal metal, al grunge, all’hip hop, per arrivare con questo nuovo album, a proporre sonorità che riecheggiano una lieve psichedelia e una linea new wave ’80 ancora assenti nei lavori precedenti, con un omaggio anche ai primi Sepultura (inconfondibile è il riff greve e massiccio che chiude “Somebody Someone”).
Ritmi nervosi, una voce inimitabile, divisa tra urla post-core e linee melodiche paranoiche, e un sound inconfondibile. Questi sono i Korn. Dopo un album che verteva decisamente su una linea più hip hop (da ricordare i bei duetti con Ice-T e con Fred Durst) ecco appunto “Issues”, che vede il gruppo di Johnatan Davis cambiare direzione rispetto alle scelte precedenti. Come già detto vengono aggiunte nuove cadenze psichedeliche e linee new wave, che sorreggono un’atmosfera più tranquilla rispetto a quello di cui ci aveva abituato il gruppo californiano. Ne sono d’esempio brani come il singolo “Make me bad”, Somebody Someone”, “Counting”, “Dirty”. Nonostante manchino le sterzate violente, gli urli schizofrenici di Jon Davis, i riff devastanti tipici degli album precedenti, “Issues” non è privo di mordente, comunque. Nota di merito alla qualità sonora, che io definirei insuperabile. I Korn ci hanno sempre abituati bene da questo punto di vista, ma con questo album hanno superato se stessi! Un suono unico, senza macchie, semplicemente perfetto! Merito anche di un certo Brendan o’Brien, che di professione fa il produttore, e si sente! Idoli della nuova generazione di MTV, ai Korn va dato atto di aver portato alla ribalta un genere altrimenti sottovalutato. Purtroppo non mi sono piaciuti quando hanno suonato a Milano; una pessima equalizzazione del suono e forse un po’ di scazzo addosso hanno reso mediocre la loro prestazione. Peccato.