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Nonostante la sua uscita anticipata rispetto a “Let it be”, “Abbey Road” contiene le ultime tracce incise dai Beatles. Visto che ognuno ha le proprie debolezze, io confesso di amare questo passo d’addio in maniera viscerale, spingendomi a dichiarare che è il più grande disco dei Liverpooliani. George Harrison ci grazia di due tra i suoi migliori pezzi di sempre (l’arcinota “Something” ed “Here comes the sun”, che volevo definire solare…), Lennon di due tra i suoi standards da far tremare i polsi (“Come together”, tesa, felpata, straordinariamente moderna ed “I want you”, semplicemente geniale nella sua ripetitività), Ringo del suo pezzo migliore in assoluto (“Octopus’s garden”), mentre McCartney si prende quasi tutta la responsabilità della splendida, trascinante, “a.p.d.s.”(assolutamente proveniente dallo spazio) suite del lato B, nella quale spiccano gemme inestimabili come “You never give me your money”, “She came in through the bathroom window” e l’irraggiungibile “Golden slumbers”. Ancora oggi, dopo 24784 ascolti, confesso una tachicardia emozionale oramai felicemente inguaribile. Questo disco è un bene primario, perciò affrettatevi a riempire la vostra casa e la vostra vita!