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Con “Rubber soul” entriamo nel tempio delle meraviglie che i Beatles costruirono per il sollazzo dei nostri padiglioni auricolari tra la fine del ’65 ed il 1969. “Anima gommosa” è, con il posteriore “Revolver”, il manifesto perfetto dei Mid 60s in Inghilterra e della Swinging London in particolare. In alcune canzoni e sulla copertina mostrante i visi dei 4 sfuocati ed oblunghi c’è già un mondo di psichedelia e droghe che fa capolino, ma in un modo così ancora innocentemente beat da creare un impasto di conoscenza-naiveté strepitosamente unico. L’attacco dell’album è semplicemente devastante, presentando una delle più grandi e moderne canzoni dei Beatles: “Drive my car”, eccezionale rock-beat con chitarre che fanno la parte del basso e viceversa. Già dalle prime note è chiaro il salto di qualità fatto nei suoni e negli arrangiamenti, questi ultimi sublimati dal meraviglioso assolo al pianoforte del produttore George Martin, il quale porta in dote la sua grande conoscenza classica nell’abbellimento di una splendida ballata come “In my life”; qui siamo ormai ad uno storico Bach meets The Beatles!…Gli altri pezzi dell’album sono sotto i vostri occhi, col loro carico di onori e gloria; è chiaro che ogni collezione discografica che si rispetti non può prescindere da tale opera.