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Tre anni dopo l’ultimo “Homogenic”, la cantante islandese torna prepotentemente alla ribalta con un pugno di canzoni molto intense, che compongono la colonna sonora di “Dancer in the dark”.
Il pluripremiato film del regista danese Lars Von Trier vede Bjork impegnata anche nella recitazione, con profitto, vista la clamorosa Palma d’Oro vinta a Cannes come attrice protagonista.
Album breve ma intenso, quasi un mini CD, “SelmaSongs” contiene momenti davvero emozionanti ed inattesi duetti. Su tutte le sette tracce contenute nel disco spicca la stupenda “I’ve seen it all”, dove l’elfo scandinavo gareggia in bravura con Thom Yorke dei Radiohead, in un’atmosfera malinconica e rarefatta che ricorda la scarna e ventosa “Les Marquises” di Jacques Brel. In “Cvalda” troviamo un breve cameo di Catherine Deneuve, anch’essa coinvolta nel progetto di Von Trier; con un sottofondo di ritmi industriali, il pezzo si dipana onirico ed inquietante, come una favola narrata da una strega. Attraverso episodi più ritmici e complessi come “107 steps” e “In the musical”, dove l’arrangiamento orchestrale si snoda fra il brillante ed il pomposo, con accenni di tip tap tipici della tradizione dei musical hollywoodiani, si arriva alla conclusiva “New world”, la quale riprende il tema angoscioso e plumbeo della “Overture”.
Parafrasando un disco della Divine Comedy intitolato “A short album about love”, “SelmaSongs” potrebbe essere un “short album of love and despair” di una regina della musica moderna. In attesa del suo “vero” album solista, deliziamoci con questo lussuoso antipasto e lasciamoci accarezzare dal geyser emozionale racchiuso nella voce di Bjork Gudmundsdottir.