Share This Article
25 Concerti e 25 Bootlegs. Verona , Milano, Berlino, Parigi, Salisburgo, Londra…
L’originalità dei P.J. mi ha lasciato a bocca aperta. Tutto potevo pensare di un live tranne che mi sarei scervellato e avrei passato un’ora nel negozio di dischi per scegliere quale portarmi a casa. Le scalette sono diverse e talmente ben assortite che comunque, a meno che non vogliate comprarli tutti, uscendo dal vostro rivenditore di fiducia non sarete mai pienamente soddisfatti. Io ho optato alla fine per “Pearl Jam 08 6 00 Bercy Paris France” il quale contiene un ottimo concentrato degli ormai sei album ufficiali. Non mancano certo cavalli di battaglia come “Alive”, “Black”, “Even Flow”, anche se purtroppo manca “Jeremy” (che troverete comunque in altri bootlegs). Il concerto si apre con una straordinaria “Sometimes” che introduce il riff di Breakerfall”. L’assolo di McCready è cattivo ed incredibilmente fedele alla versione originale. Eddie Vedder, ormai lo si sa, parla poco e non è nelle sue peculiarità quella di fare il mattatore , ma dal punto di vista vocale ormai ha fatto passi da vero gigante , ed alterna in maniera efficace la voce graffiante di “Animal” a quella dolce e profonda di “Betterman”. “Given to fly” è accompagnata da un applauso subito interrotto dalla batteria di Cameron alla quale si aggiungono poi Ament e Gossard, pronti ad introdurre senza un momento di respiro “Evacuation”. ci si riposa un po’ con la tenera “Daughter” ed “In hiding” ma si torna a fare sul serio con “Grievance”. Insomma, il concerto è grande e i P.J. sembrano in ottima forma, non si risparmiano e ad ogni applauso, Vedder risponde con un timido ed impercettibile “Mercy”. La piccola delusione per l’assenza di “Jeremy” è ricompensata da una concitatissima “Rearviewmirror” e da una galoppante “Once” che ci riportano ai tempi rispettivamente di “Vs” e “Ten” . per quel che riguarda i miei gusti, sono soddisfatto anche della scelta dei brani tratti da “Binaural”: oltre a “Breakerfall” e ad “Evacuation” , “Insignificance” pompa alla grande e la mia preferita, “Light years”, non delude. Tra le “classicche” , “Black” comincia a chiudere il concerto (soffermatevi sul bellissimo assolo finale) che termina con “Yellow ledbetter” durante la quale forse Vedder fa un po’ fatica e deve raschiare per bene le corde vocali prima di poter raccogliere l’ovazione da parte del pubblico parigino che, viene ringraziato con un “ciao, au revoir”.
Bene, uscite di casa ed acquistate il primo vero live dei pearl jam, anche se non sarà facile scegliere. qui sotto troverete l’elenco dei brani contenuti nel live di Parigi.