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“Il primo singolo “Discotèque” stupì un po’ tutti. Forse la band irlandese stava esagerando nella sperimentazione. Dopo il suono sporco e industriale di “Zooropa”, il progetto “Passengers”, ora anche la dance…dove andavano gli U2? Devo ammettere che man mano che la data di uscita dell’album si avvicinava ero sempre più diffidente. Comprai “Pop” appena arrivò nei negozi e mi precipitai a casa per ascoltarlo in tutta tranquillità…l’impressione fu subito positiva, venni smentito in pieno. “Pop” è indubbiamente un grande disco, forse manca di una canzone da classifica (come “One” per esempio), ma nell’insieme si attesta sui livelli di “Acthung Baby” e “War” (gli album del gruppo irlandese che più amo). Bellissima “Staring At The Sun” (che colpisce dal primo ascolto), coinvolgente “Gone” nella quale la chitarra di The Edge si esalta in un continuo saliscendi, trascinante “Mofo” sostenuta da un’ottima ritmica. Notevole anche il trittico finale “If You Wear That Velvet Dress”, “Please” e “Wake Up Dead Man” capaci di suscitare profonde emozioni ad ogni ascolto. “Please” è probabilmente la canzone più intensa del disco per via dei riferimenti alla guerra civile e al fanatismo (nel repertorio dal vivo sostituisce, a detta di Bono, la vecchia “Sunday Bloody Sunday”); durante il grandioso Pop Mart Tour veniva suonata con il megaschermo alle spalle del gruppo illuminato di verde e rosso, in un’atmosfera veramente suggestiva. Consigliato caldamente.