Share This Article
Non è considerato generalmente il miglior disco di Cat Stevens, ma è innegabilmente assai piacevole da ascoltare. Pur non mantenendosi sempre allo stesso livello, canzoni come “Maybe you’re right”, “Trouble”, “Katmandu” (dove fa capolino il flauto di Peter Gabriel), “Fill my eyes” e “Lillywhite”, unitamente alla sempre espressiva voce nasale di Cat Stevens, giustificano, a nostro parere, il giudizio complessivo su questo album leggero ma non banale. Nella sua semplicità raggiunge momenti grandiosi: ad esempio nella struggente, controllata e ben arrangiata “Trouble”, un gioiellino. “Lady D’Arbanville” è dedicata all’attrice Patti D’Arbanville, ex fidanzata di Stevens. In una trama pressoché totalmente acustica compaiono, in “Lillywhite”, gli archi: un inserimento azzeccato e funzionale alla canzone che conclude il disco.