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Gli artigiani del suono e del rumore, come amano definirsi, sono passati di qui.
Dopo essere scomparsi dalla scena musicale internazionale per un po’, i finlandesi Mother Goose sono scesi giù da Helsinki per farsi sentire nell’universo indie britannico.
Quattro date dal vivo hanno spalmato il loro nome per tutto il Sudest del paese: la prima serata a Guilford, poi due a Londra (tra cui una all’Upstairs @ the Garage) e gran finale al Lift di Brighton.
Il tutto viene dopo l’ultima release del gruppo, l’EP “Little Richard” uscito a luglio in Inghilterra per la Seriously Groovy.
Il disco è un insieme di stili presi in prestito dalla musica degli ultimi trent’anni.
C’è pressochè di tutto: pop anni ’60 ’70, Doors, Talking Heads, Sonic Youth, ma anche hard rock, slowcore e pop anni ’80.
Il pezzo più ‘forte’ del minialbum è probabilmente “Cocaine Mirror”. La sua atmosfera da viaggio acido nel deserto del Nevada, la fa sembrare uscita dalla mente di Jim Morrison e compagni, se non fosse per un dubbio furto ai ‘Doctor and The Medics’ nel riff di chitarra iniziale, molto simile a “Spirits in the Sky”.
Ad ogni modo, una volta ascoltata, “Cocaine Mirror” diventa un classico. Provare per credere, meglio se durante un coast to coast lungo gli States, questa è l’idea…
Completamente diverso è il pop puro, in stile similbritannico, di “Steady Cam Man” e l’ossessivo “nag! nag! nag!”. Entrambe spiccano dal resto dell’album per maggiore originalità.
La stampa inglese ha accolto il ritorno dei Mother Goose con un discreto.. sospetto. Rock Sound ha definito le sonorità melanconiche di Little Richard ‘strazianti’ e ‘da istigazione al suicidio’, ottime per chi è alla ricerca di una ragione per farla finita.
Al contrario XFM, radio alternativa di Londra, ha sostenuto il gruppo durante il minitour riproponendo più volte “Nag” per tutta la settimana.
In generale i rapporti tra i Mother Goose e la stampa inglese non sono mai stati eccezionali, soprattutto con NME e Melody Maker, a causa di alcune interviste di qualche anno fa finite non troppo bene…
Per chi non li conoscesse già, i Mother Goose avevano in precedenza già realizzato alcuni album con diverse case discografiche, tra cui “Too Many Tintins” del 1994 con la MUTE, con etichetta Blast First.
Già da allora i Mother Goose si sentivano sicuri del loro stile.
E lo erano ancora una settimana fa prima del tour:
Anti: Ci verra’ tutto in modo naturale, non stiamo mai troppo tempo a pensarci quando componiamo. Allo stesso modo faremo in questo tour. E’ una scelta che fai, è uno stile di vita, come usare o meno il cappello. Questo è il popolo finlandese, cinque milioni di persone, metà sono completamente pazzi, l’altra metà no. Noi siamo nella prima metà.
Kare: Se hai una ‘mente selvaggia’ devi usare un cappello per coprirla..
Anti: In effetti molto ha a che fare con l’abbigliamento: come portare o meno le mutande, calzini bianchi o neri. Essere diversi, possibilmente con i peli sullo stomaco!
Tutto il catalogo della Seriously Groovy Music (www.seriouslygroovy.com) compreso “Little Richard”, è disponibile nei negozi di importazione italiani attraverso la Pinnacle, società di distribuzione inglese.