Share This Article
L’anno dopo lo scioglimento ufficiale dei Beatles, Lennon pubblica il suo album più famoso, trascinato dalla melodia immortale della title-track (coronata in vari sondaggi di fine secolo come più bella canzone del ‘900…sondaggi a parte, è decisamente un pezzo splendido, speranzoso e tollerante, direi la sublimaziome massima del vecchio spirito Sixties e di una stagione di grandi utopie) e dall’eccezionale “Jealous guy”. Essendo passati pochi mesi dall’estinzione della favolosa cometa Beatles, viene spontaneo pensare a come sarebbe stato l’album successore di “Let it be”, guardando anche le opere soliste di McCartney e soprattutto di George Harrison… Nella realtà, le diatribe tra i Quattro (o meglio, McCartney contro tutti) sono così evidenti che Lennon si lancia in una formidabile presa in giro contro il vecchio compagno, esteriorizzata per il pubblico pagante in “How do you sleep?” e nella foto interna dove il Tremendo Occhialuto tiene per le orecchie un maiale, imitando la copertina di “Ram”, dove Paul prende per le corna un montone. Piuttosto facile indovinare chi sia il maiale… Litigi a parte, “Imagine” è un pezzo di storia da conservare tra i propri scaffali, pieno di splendide canzoni. Oltre la solita vena corrosiva di John, che si esplicita nella citata “How do you sleep?” e nella politica “I don’t want to be a soldier”, “Imagine” ci riserva un artista completamente a suo agio nell’interpretazione di ballate memorabili. “Imagine” e “Jealous guy”, i due pezzi da novanta, sono supportati da almeno altri due capolavori minori, la tenera “Oh my love” e la bellissima e dolceamara “How?”. Chiude la country oriented “Oh Yoko!”, ennesimo omaggio alla donna che lo aiutò a crescere.