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Cosa aspettarsi da uno degli A Tribe Called Quest? Una crew leggendaria, tutta d’oro e di platino, capace di lavori insieme di qualità e influenti. Influenti? I più influenti! Dal 1988 per dieci anni sono stati una fortezza mistica di saggezza e pacatezza, a dispetto dei vari gangsta styles o delle glassature alla Puff Daddy. Il 1998 hanno salutato con un album di addio, “The Love Movement”, criticato più per il dispiacere di perderli che per demeriti concreti. Qui finiscono gli ATCQ, e iniziano le carriere soliste. Niente di strano che non abbiate idea di chi sia questo Phife Dawg, comunque era uno di loro. Dovrebbe bastare, ma non basta. Perché prima di lui ha esordito il Tribe per eccellenza, facendo flop. Q-Tip con “Amplified” pareva sotterrare ogni speranza su un ritorno dei capi dei Tongue. Un album decente, non di più, e la maledizione si è abbattuta anche su Q-Tip stesso. Se a finire dentro sono Bone Thugs o Eminem niente di strano. Ma cosa ne dite di un Q-Tip in galera per aggressione? Assurdo. Cosa sta succedendo ai Tribe? Cosa succede all’intelligenza fatta a rap? Non saprei, certo non è finita qui da Phife.
“Ventilation” è un album più che discreto. Diciamo un otto meno, migliore in ogni caso di “Amplified”. Complimenti allora a questo ragazzo forte come una roccia, capace di uscire dal gigantesco cono d’ombra di Q-Tip senza farsi accecare. I Tribe erano Q-Tip, poche storie. Phife era ‘uno degli altri’, anche se questo lavoro fa riflettere. I numeri il ragazzo ce li ha, e si vedono. Libero dalla personalità (e dal flow) di sua maestà, l’mc in seconda si prende un po’ di soddisfazioni. In un album carente specie sulle liriche… Phife è bravo, dunque, ma rappa della roba un po’ fiacca. Insignificante, a essere brutali. Non gli manca il talento, e insomma nonostante la povera incisività dei testi lui ne esce ancora bene. Fermandoci qui l’otto meno accordatogli qualche riga sopra diventerebbe un sei più. Ma “Ventilation” il quasi otto se lo merita tutto, sacrosanto.
Basta con le pagelline ora. Le produzioni fanno di “Ventilation” un signor album. Se vi piace il sound di New York, benvenuti nel vostro personale paradiso. Se non sapete cosa sia il sound di New York, quale migliore occasione? Sia chiaro, parlo del nuovo sound di New York, anzi del nuovo sound del Queens. Qualche nome dal Quenns? Mobb Deep, Capone-n-Noreaga, Nas, Screwball, Nature, e dal passato Mc Shan e i RUN DMC. “Ventilation” rende onore a tanta tradizione (e a tanto presente) con una triade di maestri da premio nobel. Dj Hi-Tek, Pete Rock e Jay Dee sparano un album mediocre nel club della prima classe del rap. Basi semplici, asciutte, nel regno esclusivo dell’equilibrio musicale. L’equilibrio di cui erano maestri, guarda un po’, i Tribe. Con i Tribe quest’album non c’entra niente, però. E’ proprio un’altra epoca, ma insomma fa riflettere (ancora). I cattivi potrebbero malignare che negli ATCQ Phife amministrasse la musica, mentre al flow e alle parole pensava Q-Tip. E che ora a fare tutto da soli non siano capaci… Fatto sta che alla fine “Ventilation: Da LP” è un signor album, magari un po’ banalotto ma dalle basi preziosissime. Piacevole, certo, ma da provare prima di acquistare.
Ho riletto questa recensione e mi ha dato l’impressione che Phife ne uscisse un po’ penalizzato. Una specie di passeggero scarrozzato per il rap dai tre piloti al mixer. Non è vero niente. L’album è il suo. Ha scelto con chi collaborare, è il responsabile del sound, come l’allenatore è responsabile di una squadra di calcio. Che se vince è merito suo, in gran parte. E faccio anche notare che un ex Tribe avrebbe contatti sufficenti a farsi stipendiare da una multinazionale della musica. Invece Phife ha scelto una label indipendente, la Groove Attack Productions, quella di “Superrappin – The Album” e dei J-88. Vuol dire coraggio, libertà e fiducia in un lavoro che alla fine gli dà ragione senza riserve.