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Ha qualcosa di soprendente il ritorno dei Go-Betweens. Il gruppo australiano, assente da più di dieci anni dalle scene musicali, sembrava ormai disperso negli anni ottanta, affidato al culto di pochi estimatori.
Invece i due principali artefici di quel progetto, Robert Forster e Grant McLennan, si sono incontrati, incidendo dieci canzoni di rara semplicità e grazia, con la vitalità di un gruppo esordiente e la scrittura nitida di due grandi talenti dimenticati.
E il coinvolgimento nel disco di due personaggi come Janet Weiss delle Sleater Kenney alla batteria e Sam Coomes dei Quasi alle tastiere, sembra voler testimoniare del legame profondo che lega la scena indipendente odierna ai Go-Betweens.
Del resto le canzoni contenute in questo “The Friends Of Rachel Worth” suonano incredibilmente attuali. Forse accade perché sono piccoli gioielli senza tempo, sospesi tra i Velvet Underground più rilassati, le splendide “Magic In Here” e “Spirit”, e un certo folk-rock caro ai primi R.E.M., “He Lives My Life” e “Orpheus Beach”.
E se i pezzi più veloci, “The Clock” e “German Farmhouse”, appaiono sghembi e insinuanti un po’ come i migliori i Pavement, la conclusiva “When She Sang About Angels” ricorda da vicino le atmosfere acustiche di Belle & Sebastian. Infine la perfezione pop di una brano come “Going Blind”, con le Sleater Kenney al completo, non può che lasciare incantati.
Un disco che non salirà in cima alle classifiche e verrà magari catalogato ingiustamente come minore. Un disco che proprio per questi motivi è bene tenersi stretto.