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Si torna a parlare ancora di Giant Sand e di canzoni impolverate, riproposte in questa occasione per ripercorrere gli ultimi dieci anni di carriera del gruppo, quelli che hanno visto Howe Gelb condividere la propria musica con Joe Burns e John Convertino, titolari di un’altra eccitante avventura in proprio, quella dei Calexico. La storia degli anni 90 dei Giant Sand è presentata andando indietro nel tempo, partendo dall’ultimo e bellissimo “Chore Of Enchantment” fino a “Ramp” del 1991 attraverso brani noti, piccole chicche e pezzi nascosti, cover e versioni rare. Si attraversano canzoni dal fascino sconfinato, come la bellissima e cristallina “Shiver”, uno di quei pezzi che nel migliore dei mondi possibili diventerebbe un successo radiofonico immediato, o la magica versione di “Sand” di Lee Hazelwood, cantata insieme a Lisa Germano. Una magia che si trovava su un disco a nome OP8, impregnata di quei suoni di confine e deserto che tanto hanno influenzato i Calexico. Le radici dei Giant Sand stanno lì, nella musica americana, resa aspra e tagliente, bruciata alla luce del sole. Come in ballate ruvide, “Remain Distorted” e “Yer Ropes”, che sanno affascinare proprio in virtù della loro secchezza, della loro essenzialità. E’ così anche nei pezzi più vicini country, la sofferta “The Inner Flame” scritta dal compianto Rainer Ptaceck che è ospite in questa registrazione, o “Nowhere”e “Burning Desire”. E allora non è un caso che venga omaggiato Neil Young con una una splendida “Music Arcade”, una ballata dilatata e sospesa, interpretata insieme all’ex Lemonehads Evan Dando e a Victoria Williams. Del resto è chiaro come i suoni cari al musicista canadese costituiscano un’ispirazione fondamentale nella musica di Howe Gelb e soci. Basta ascoltare il suono slabbrato delle chitarre elettriche che percorre “Center Of The Universe”, in cui emerge tutta l’energia del gruppo di Tucson. In definitiva “Selection Circa 1990-2000” è un ottimo modo per fare la conoscenza con questi suoni.