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Gli Stereophonics si presentano al loro terzo appuntamento discografico con un lavoro decisamente interessante, al di là e al di sopra di mode e tendenze attuali. Infatti, se oggi ancora si può parlare di rock, gli Stereophonics hanno tutte le carte per collocarsi a fianco di altri nomi prestigiosi quali Pearl Jam, Black Crowes e altri esponenti di un modo di fare musica “sporca”. E proprio sporca è la voce di Kelly Jones, rauca e strascicata lungo le “ballads” che compongono la maggior parte di questo “Just Enough Education To Perform”.
Il disco apre con “Vegas Two Times”, un brano energico in cui i richiami alle sonorità della Seattle primi anni ’90 (con ammiccamenti spudorati a chi di riff se ne intende, vedi Led Zeppelin & C.) non vengono per nulla nascosti. Segue così una collezione di ballate malate, tristi e riflessive, in cui è soprattutto la voce di Kelly Jones a fare da padrone. Gli Stereophonics si alternano tra canzoni morbide, come l’incantevole “Lying In The Sun” o “Maybe”, brani in cui emerge una malcelata vocazione melodica , e canzoni più ruvide, come “Everyday I Think Of Money” e “Mr. Writer”, autentica hit da pubblicità, in cui la voce catarrosa di Jones si sposa meravigliosamente con le chitarre “grattugiate” che fanno da sottofondo.
“Just Enough Education To Perform” è un disco sicuramente importante. Gli Stereophonics riescono ad unire anime e culture diverse, quali il country, il grunge e una sottile vena di rock “sudista” (senza contare episodi sporadici come “Have A Nice Day”, canzoncina allegra molto inglese), restituendo tuttavia un’omogeneità che, per chi non è amante del genere, alla lunga può risultare monotona.