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Approfitto degli Unsung per parlarvi di altre due cose. Una è l’Inghilterra, l’altra è 75Ark. L’inghilterra nuova scoperta dell’hip hop, e 75Ark l’etichetta indie più eccitante del momento. Gli Unsung sono inglesi, come i The Nextmen. Come i Nextmen sono pubblicati da 75Ark. Non è tutta qua l’inghilterra di cui voglio parlarvi. Una prova del fiorire dell’hip hop di sua maestà fuori patria sono due etichette, la BBE e la Ninja Tune. La BBE si è assicurata i servigi di gente come Pete Rock e Jay Dee. Ninja Tune pubblica Kid Koala e i Quannum. Poi abbiamo Maxim, ex Prodigy. Non so cosa pensiate degli inglesi, ma prima di loro, nel mondo, i soli europei noti e stimati erano i francesi. Non so cosa pensiate dei francesi, ma questa degli inglesi non è una cattiva notizia. Ve lo dicono gli Unsung.
Gli Unsung Heroes sono Insite e Shiver. Fanno i produttori, cantano per loro una folla di mc recuperati nel loro habitat naturale. Presi dall’underground, insomma, da dove producono per la Scenario sin dal 1996. Un bel po’ di allenamento, dunque. La consacrazione quest’anno, per merito di 75Ark. Un tempo era Rawkus a indovinare le migliori nuove proposte sulla piazza. Ma gli Unsung non sarebbero stati comunque carne da Rawkus. La Rawkus ormai è quasi istituzionale, è la casa istituzionale per l’underground. Sta a guardia della purezza dell’hip hop, ci dà il meglio che l’hip hop può esprimere con quello che ha. 75 Ark invece ci dà ciò che l’hip hop ancora non ha. Ciò che avrà o che non avrà mai, purché sia bello, sia stimolante. E’ la regina delle indie, per l’hip hop. E in Inghilterra ne approfittano, grazie al cielo. Qui su Kalporz avete già incrociato proprio i Nextmen, i Deltron 3030 e gli Anti-Pop Consortium. Sono della stessa banda, bravi abbastanza da incantare l’America. Se siete stufi del dling-dling di Cash Money e No-Limits.
Gli Unsung Heroes vi porteranno un suono morbido, nel senso inglese. Smooth, soffice diciamo. Ricordano qua e là nientedimeno che i Jurassic 5, per equilibrio. Mancano della loro ispirazione, a essere onesti. E mancano di un po’ di varietà. Hanno un sound uniforme, a volergli bene. La truppa eterogenea di mc che li accompagnano aiutano a movimentare l’album. Che per quanto ne dica, sta nella mi apersonale top ten del 2000. Da tenere a mente “Crushed Velvet”, la prima “Magnificent”, e in fondo al cd “A Changed Man” e “Here To Make a Difference”. Oddio, ancora non ho detto come si chiama. Si chiama “Unleashed”, sottotitolo “B-Boy Mayhem in a Universe Gone Mad”. Inglesi, di talento. Dategli fiducia.