Share This Article
L’anima west coast dell’Italia. L’anima West coast, non c’è più. Ehi, i Sa Razza, Quilo, il fondatore della mai troppo rimpianta Undafunk Records. Quelli che hanno tirato su Rawl MC, Gatekeepaz, i Flaminio Maphia delle origini. La scena “californiana” della penisola, di nascosto, chiotta chiotta, s’era sfogata in un paio d’anni esaltanti. Di quel periodo, tra il ’96 e il ’98, è rimasto poco. E ha lasciato pochissimi superstiti. Un betornato ai Sa Razza allora, anche nella nuova formazione.
“E.Y.A.A.” è ben diverso da “Wessisla”. La banda dei sardi è cresciuta, dal leader ai nuovi acquisti. Le basi passano di mano. La mano di un fuoriclasse come Dj Nike, che arrotonda il sound. Tutto molto professionale, che dire. Temevo, devo essere sincero, un tracollo. E’ vero che “Wessisla” era un po’ grezza. Qua e là persino approssimativa… Però liberava carica, energia. Era la migliore versione del Thug pensiero, in Italia. “E.Y.A.A.” non è più un album di frontiera, e non delude. Si misura con l’hip hop tradizionale, e con ottimi risultati. Delle basi ho già detto, sono loro la sorpresa migliore. Alle rime ci pensa ancora Quilo, cresciuto, più maturo, con la penna e anche col microfono. Dei nuovi acquisti la menzione speciale se l’aggiudica Raio. Cos’altro? La lingua, anche, è cambiata. Sardo e italiano si mischiano allo slang. Al cagliaritano dei giorni nostri. Non è una novità. Rappers pugliesi, romani e quant’altro hanno già saccheggiato l’idioma locale. Ma non scandalizzatevi, lo fanno anche Method Man, Wyclef Jean…
La west coast, in Italia, non c’è più. Per testi e per basi. La storia però continua. Guardate, l’album non si apre troppo bene. “Sardos veteranos” e il singolo “Eyaa” non fanno giustizia all’album. Se dovete sceglierne una, passate a “Sa Die Mala”, e scivolate leggiadri fino a “La Mina”, la prova ai piatti di Dj Nike. Impressionante. Il resto di “E.Y.A.A.” non vi deluderà, e di meglio non troverete. L’hip hop in Italia, quest’anno, ancora non s’è visto. I Sa Razza non lo salvano, non bastano a resuscitarlo. Insomma, è l’unico acquisto necessario che potete fare, a tutt’oggi, se cercate del rap italiano.