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I fans del Dirigibile conoscevano da diversi anni le registrazioni radiofoniche della band attraverso una nutrita schiera di bootleg; tuttavia, visto l’interesse che merita il materiale, c’era da auspicare un completo recupero di quei nastri e il loro inserimento nella discografia ufficiale degli Zeppelin. Ci ha pensato il buon vecchio Page, che ha raccolto i brani negli archivi di mamma BBC e li ha rimasterizzati: il risultato è questo doppio Cd, un vero scrigno di tesori per il fan ed un’ottima panoramica dei tempi d’oro degli Zep per tutti gli altri.
Il primo Cd raccoglie innanzitutto versioni inedite di brani tratti dai primi due album, registrate negli studi BBC appositamente per due show radiofonici del 1969: si tratta di esecuzioni essenzialmente in presa diretta, con qualche sovraincisione (alcuni assolo di chitarra e qualche coro). Il materiale è ovviamente incandescente, comprendendo i blues all’ anfetamina e le rocce hard di “I” e “II”, e gli Zep sono quelli giovani, potenti ed invincibili del primissimo periodo: ogni esecuzione è impreziosita da qualche spunto tratto dalla miniera che Plant e Page avevano allora a disposizione; basta confrontare le tre diverse versioni di “Communication Breakdown”, brucianti e più veloci dell’originale, oppure con intermezzi rallentati in cui voce e chitarra dialogano parlando la lingua del blues… quelli sì che erano tempi. Imperdibili i tre brani inediti, su cui svetta “Travelling Riverside Blues”, tratto dal leggendario Robert Johnson: già ripescato ai tempi del cofanetto “Remasters”, il pezzo è trascinato da una irresistibile slide guitar e da un Plant in forma smagliante, e sicuramente non avrebbe sfigurato su “II”.
Il meglio comunque deve ancora venire: il primo Cd si chiude con il mini-live registrato al Playhouse Theatre di Londra per la trasmissione “One Night Stand” nel giugno ’69. Finalmente gli Zep hanno a disposizione un vero live-show con un vero pubblico, che infiammano per mezz’ora con quattro brani del primo album: detonante.
Col secondo Cd si compie un salto di due anni, all’aprile del 1971: possiamo ascoltare per intero l’esibizione dal vivo al Paris Theatre di Londra per la trasmissione “In Concert”, compresi i brani che furono eseguiti ma non trasmessi in radio. Gli Zeppelin sono già ultrafamosi, ma sono anche nel periodo di massima ostilità con i giornalisti, che li porta al famoso tour in incognito nei piccoli club; con questo show radiofonico intendono invece riallacciare i contatti con il grande pubblico e proporre in anteprima brani dell’ancora inedito quarto album. L’occasione è speciale e la band ne è cosciente, tanto da apparire ogni tanto tesa e poco propensa a svisare: ma se si escludono queste piccole rigidità, e il rammarico che il pubblico sia poco udibile a causa del microfonaggio, ci si trova di fronte ad un live superbo, che restituisce una band molto migliore di quella di “The Song Remains The Same”.
L’impatto iniziale di “Immigrant Song” e “Heartbreaker” è impietoso, Plant saetta e Page tuona come nei nostri sogni migliori, ma le chicche arrivano a metà: prima “Black Dog” introdotta dal riff di “Out On the Tiles”; poi quella che diverrà la prima trasmissione radiofonica di “Stairway to Heaven”, suonata davanti ad un pubblico che ancora non la conosce e ne rimane un po’ affascinato e un po’ interdetto. C’è spazio per un breve set acustico (“Going to California” e “That’s The Way”), e poi via con la cavalcata di “Whole Lotta Love” in versione medley, un quarto d’ora di improvvisazioni e vecchi blues, da John Lee Hooker a Bukka White, roba da resuscitare i defunti. Chiude “Thank You”, ma siamo noi a dover dire “grazie” al Jimmy per aver tolto la polvere da queste registrazioni.
“BBC Sessions” è una splendida raccolta di istantanee e souvenir provenienti dal periodo migliore dei Led Zeppelin: una delle stagioni più esaltanti della storia del rock.