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Chiesa di S. Domenico, Alba, 5 Ottobre 1996. I C.S.I. realizzano un live tributo allo scrittore Beppe Fenoglio, completando una specie di trilogia, neanche troppo involontaria, legata alla Resistenza. Il primo passo era stata la raccolta di canzoni partigiane (o ispirate all’argomento) “Materiale resistente”, al quale era seguito “Linea gotica”. E questo disco, come del resto anche l’altro live “In quiete”, fotografa il gruppo in uno stato di grazia assoluto, raramente raggiunto in studio. L’impatto emotivo delle canzoni si fa enorme: le note avvolgono le vecchie mura della chiesa, ed esse le restituiscono calde e più ricche di prima.
Già l’iniziale “Campestre” assume l’aspetto di una preghiera pagana: ti tiene nella sua mano, ti culla, ti protegge. Ancora una volta Ginevra Di Marco è capace di migliorare le versioni originali di canzoni già meravigliose: l’alchimia trovata con la voce di Ferretti (col pianoforte di Magnelli a sorvegliare il tutto) è semplicemente magica. “Esco” e “Fuochi nella notte (di San Giovanni)” vengono presentate in versioni riarrangiate, molto più allungate.
Il cuore del disco arriva subito dopo, si va a parlare di guerra. E non c’è più un attimo di respiro. “Guardali negli occhi” è un collage distorto di canti partigiani; “Linea gotica” e la sua citazione iniziale da Fenoglio toglie il fiato, grazie a un’interpretazione davvero sentita e commossa di Ferretti; “Cupe vampe” è tensione pura, un organo a tenere tutti in sospeso come un presagio funesto, e l’esplosione sonica alla fine; è il caos, nessuno si salva; “Memorie di una testa tagliata” è il punto più alto dell’intero concerto, con i suoi intrecci vocali e soprattutto un assolo di piano incantato, che porta la canzone oltre i dieci minuti.
Il pubblico riesce a tirare il fiato solo con l’inizio della terza parte, dove arrivano una bellissima versione di “In viaggio” (anche se identica a quella presente su “In quiete”), “Del mondo”, “Annarella” (che manda in delirio il pubblico), una lunghissima versione di “Irata” e la ripresa di “Guardali negli occhi”.
Si chiude così questa ipotetica trilogia sulla Resistenza. Può sembrare strana la pubblicazione del secondo disco live dopo solo due album in studio (la data del concerto è antecedente anche alla pubblicazione di “T.R.E.”!); ma qui si è fatta grande musica, e peggio per chi non si concede il piacere di ascoltare. Ultima avvertenza: potrebbe essere difficile trovare questo album: in teoria doveva essere ritirato dai negozi il Primo Maggio 1998, a solo pochi mesi dalla pubblicazione. Incrocio le dita per voi…