Share This Article
Non allarmatevi. La colonna sonora di Vanilla Sky non è quella cosa terribile che vi aspettereste da un film del genere. Per dirne una, non ci trovate Britney Spears o le Destiny’s Child. Certo, non è neanche una di quelle colonne sonore epocali concepita come un’opera unica che dica qualcosa di davvero importante. Insomma non c’è nessun mago della musica per film, che si chiami Goran Bregovic o Angelo Badalamenti. Questo no.Però ci sono un bel mazzo di canzoni eccellenti. A cominciare proprio dal brano di apertura, un inedito dei R.E.M. inciso lo scorso anno ma composto dal gruppo di Athens all’inizio della carriera. C’è tutto quel gioco di chitarre alla Byrds, il basso inconfondibile e i cori di Mike Mills e in generale una freschezza che potrebbero venire direttamente da “Murmur”, esordio del 1983, o da “Reckoning”, del 1984.Ma non c’è solo questo. Ci trovate qualche vecchio classico, l’impareggiabile Dylan di “4th time around” eseguita dal vivo nel 1966 solo voce, chitarra e armonica, Peter Gabriel con la celebre “Solsbury Hill”, ancora i R.E.M con “Sweetness Follows” e Jeff Buckley con la splendida “Last Goodbye”. E poi ci trovate tracce delle canzoni più sperimentali uscite ultimamente, dai Radiohead di “Everything in It’s Right Place”, da “Kid A“, ai suoni liquidi dei Sigur Ros di “Svefn-G-Englar”. Virando verso l’elettronica in bassa fedeltà con i Looper dell’ex Belle and Sebastian Stuart David dell’ottima “Mondo ’77” e i Letfield insieme a Afrika Bambaataa di “Afrika Shox”.E poi si incappa in qualche brano più tradizionale, come il buon Josh Rouse e la sua “Directions” e soprattutto gli struggenti Red House Painters con le loro lente trame chitarristiche che regalano una nuova perla di malinconia intitolata “Have You Forgetten”.Niente di inedito eccetto i R.E.M. e l’appannato Paul McCartney, certo, ma in ogni caso ne esce una buona collezione di canzoni. Come una di quelle cassette di cui parla Nick Hornby in “Alta Fedeltà” da registrare alla propria ragazza o ad un amico. Una raccolta con un senso compiuto e del buon materiale. Fatta di canzoni belle come l’ultima, quella “Where Do I Begin” in cui l’incatevole Beth Orton intona per i Chemical Brothers una ballata elettronica mozzafiato. 18 marzo 2002 |
Track list: 1. All the Right Friends – R.E.M. 2. Everything in It’s Right Place – Radiohead 3. Vanilla Sky – Paul McCartney 4. Solsbury Hill – Peter Gabriel 5. I Fall Apart – Julianna Gianni 6. Porpoise Song – The Monkees 7. Mondo ’77 – Looper 8. Have You Forgetten – Red House Painters 9. Directions – Josh Rouse 10. Afrika Shox – Leftfield with Afrika Bambaataa 11. Svefn-G-Englar – Sigur Rós 12. Last Goodbye – Jeff Buckley 13. Can We Still Be Friends? – Todd Rundgren 14. Fourth Time Around – Bob Dylan 15. Elevator Heat – Nancy Wilson 16. Sweetness Follows – R.E.M. 17. Where Do I Begin – The Chemical Brothers |