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Se è vero che il rock sta per conoscere una nuova epoca d’oro, di sicuro parte del merito andrà presto attribuita ai The Music.
Quasi impossibile capacitarsi di come questo nuovissimo quartetto (giovane discograficamente e anagraficamente) sia già riuscito a maturare un simile estro compositivo, in particolare sul piano tecnico: Robert Harvey, il frontman, si candida, dopo soli 4 brani, a divenire una delle migliori voci di questo decennio musicale, mentre il resto della band ricama con invidiabile cura una tela fatta di suoni suggestivi e atmosfere dilatate. Un intreccio di evoluzioni chitarristiche che, se nella title track suona ancora appesantito da un impasto di riff proprio del rock tradizionale, nella successiva “Karma” infine decolla fino a sconfinare in territori già cari ai sempreverdi Led Zeppelin. Un volo psichedelico che “Treat Me Right On”, nel suo inquieto fluttuare, ben sorregge, fino al culmine, che verrà raggiunto nel corso della conclusiva “Too High”.
Quella dei The Music è una visione del rock più onnicomprensiva di quella di stampo strettamente beatlesiano che aveva dominato l’Inghilterra degli anni 90. Fortunatamente tanta ariosità si dimostra lungi dal disperdere le emozioni, rivelandosi casomai capace di amplificarle. Facendole evadere da una scontata (per quanto sempre inebriante) formula strofa – ritornello. Unire la propria voce a quella di Harvey, in altre parole, significa lanciarsi in un grido (se liberatorio o sofferto, a voi deciderlo) la cui potenza è tale da abbattere gli schemi precostituiti del rock da classifica, senza per questo rinunciare a farsi piacere anche da orecchie non particolarmente raffinate.
Un’ottima premessa in vista di un futuro chiamato “settembre”: questo è infatti il mese annunciato per il lancio di un album già si segnala come probabile miglior uscita inglese del 2002.