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Se il primo live (“Genesis Live”) resta una bella foto dell’era Gabriel e “Seconds Out” la celebrazione del “come eravamo”, “Three Sides Live” è semplicemente la cosa migliore che i Genesis hanno realizzato negli anni ottanta.
Il titolo indica le tre facciate live e una quarta che prevedeva brani in studio, out-takes del tutto evitabili tra cui la famigerata “Paperlate”. Fu poi saggiamente scelto di inserire altro materiale live di grande interesse soprattutto per i fans della prima ora. Registrato durante il tour mondiale del 1981 il doppio mostra un gruppo tecnicamente al massimo della forma grazie anche alla presenza on stage di Chester Thompson e Daryl Stuermer, musicisti che hanno alle spalle dischi con Frank Zappa e Jean Luc Ponty.
Se “Duke” e soprattutto “Abacab” avevano lasciato l’amaro in bocca le versioni live di “Dodo” o della stessa “Abacab” sono un’altra cosa. Prevale l’enfasi ritmica, il suono scarno che si orienta anche verso il reggae in “Me and Sara Jane”. Il dubbio è leggittimo: perchè Stuermer e Thompson non sono stati usati nei dischi in studio?
Dopo “Follow you follow me” e “Misunderstanding” il gruppo regala i momenti migliori. Collins intona “I got sunshine in my stomach” introducendo una splendida versione di “In the Cage” con il celebre medley sulle note di “The Cinema Show” e “Slipperman”. I sintetizzatori di Tony Banks salgono in primo piano e le batterie di Collins e Thompson si danno battaglia senza sosta.
Nulla da aggiungere sulla versione di “Afterglow”, identica a quella di “Seconds Out”. Trionfo conclusivo con “One for The Vine”, la maestosa “Fountain Of Salmacis”e “It”, momenti di notevole bellezza ottimamente eseguite dal gruppo. “One for The Vine” mostra l’atmosfera epica e malinconica tipica di Banks. La grandezza degli esordi ritorna in “Fountain Of Salmacis”, affresco barocco dove si materializza il mito di Narciso e della ninfa Salmace. Come nella successiva “It” Collins a tratti stenta a prendere le note più alte ma se la cava comunque egregiamente.
Chiude una breve ripresa strumentale di “Watcher Of The Skies” risalente al 1976 con Steve Hackett in formazione. Il chitarrista partecipa, il 2 ottobre 1982 al concerto-reunion con Peter Gabriel in sostegno del vocalist colpito dal tracollo finanziario del Festival Womad. In quell’occasione, purtroppo rimasta unica, furono rispolverate anche “Supper’s Ready”, “Musical Box” e “The Knife”.