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E’ bravo Marco Parente. E l’ultimo cd singolo lo conferma. “Davvero trasparente” è il brano che dà anche il titolo al mini compact dato alle stampe lo scorso 15 novembre. Un mini album che contiene (oltre al singolo) altre tre tracce che tutto sono fuorché un “riempitivo”.
“Davvero trasparente” è una canzone delicata, eseguita con l’ausilio di un’orchestra, e che a tratti sembra la colonna sonora di una favola per bambini. La capacità di scrivere liriche fuori dai canoni comuni e molto intime, è il punto di forza di Parente, e nel singolo ne dà ampio sfoggio: apro la porta \ e mi succede il mondo \ come ogni giorno \ davanti a me \ in ogni direzione \ la possibilità \ mi confonde.
La cosa che sorprende ascoltando “Davvero trasparente” (ed il disco più in generale) è come il Nostro sia spesso accomunato dalla critica ai Radiohead, ignorando come lo stile di cantare e la composizione di alcune sue canzoni, siano invece molto più simili (ma non uguali) a quelli di Jay-Jay Johanson, geniale artista svedese al quale Marco Parente assomiglia molto in alcuni passaggi vocali e nella teatralità.
Nei quasi diciassette minuti del cd singolo, trova spazio anche l’inedito “Parola di pesce”, brano dai contenuti sperimentali, ipnotico e dal sapore jazz. Ottima b-side.
La versione live di “Senza voltarsi” è un gioiellino. Il brano è presente nel secondo cd di Marco Parente, “Testa, dì cuore”, ed anche nella veste-live riproposta nel “singolo” è cantata insieme a Cristina Donà.
Stando ai bene informati, si tratta un po’ della loro “canzone-portafortuna”: ogni volta che si trovano insieme a partecipare ad un qualche festival, o rassegna musicale, anche se hanno esibizioni separate, fanno sempre in modo di cantarla. Emozionante il lavoro di “back vocals” di Cristina Donà nell’esecuzione della canzone.
L’ultima traccia del cd singolo è “Fantasmi per adulti”, inedito che comunque Marco Parente aveva già eseguito un paio di volte dal vivo nell’autunno 2000. E’ una canzone in linea con la produzione del cantautore napoletano: bel testo, un cantato molto teatrale. Non è pop da classifica o da grandi masse, però potrebbe dire la sua nel florido circuito dell’underground nostrano. Discorso analogo per l’intera produzione artistica di Marco Parente, il cui… “difetto” principale è forse quello di essere troppo raffinata per un mercato “takeaway” come quello italiano.