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Raggiunta finalmente la notorietà con “Melody of Certain Damaged Lemons” i Blonde Redhead si tolgono lo sfizio di pubblicare un EP che riprende in pieno la filosofia musicale dell’album e la rielabora.
Sempre prodotti dall’inossidabile Guy Picciotto, coadiuvato qui come nell’album da Ryan Hadlock, i tre presentano una riedizione di “In Particular”, trasformata in “En Particulier” e con il testo traslato in francese e una riedizione di “Hated because great qualities”, che diventa “Odiata per le sue virtù” e viene cantata in italiano – sempre da Kazu, che la canta con un delizioso accento nippo-americano -.
C’è poi una cover di “Slogan” di Serge Gainsbourg, grande autore francese, che inizia citando (quasi plagiando) “Michelle” dei Beatles, prima di esplodere nella voce di Kazu che segue il riff di Amedeo, la cui voce campionata parla in sottofondo in francese.
Interessante il remix, operato dai Third Eye Foundation, di “For the Damaged”, uno dei brani migliori di “Melody of Certain Damaged Lemons” e che qui, per crasi, si trasforma in “Four Damaged Lemons”.
Uno solo rimane il brano totalmente inedito. “Chi è e non è” mostra alcune interessanti novità. Innanzitutto è il primo brano originale scritto in italiano dei Blonde Redhead e mostra un nuovo sbocco per le sonorità della band. Se infatti il testo cita esplicitamente il solito Pasolini la musica ricorda molto da vicino il Battisti anni ’60, cioè quanto di più lontano immaginabile dalle distorsioni alla Sonic Youth.
Semplice divertimento o nuovo interesse? Questo ancora non è chiaro e bisognerà aspettare le prossime pubblicazioni per decifrare meglio la situazione. Sicuramente i Blonde Redhead si sono finalmente aperti uno spiraglio, seppur piccolo, nella discografia italiana, e lo dimostrano le numerose partecipazioni a festival estivi, anche se spesso come gruppo spalla.
Anche se la vera dimensione dal vivo di questa band rimane quella del piccolo club, del low-fi, e poco gli si addicono grandi arene e palchi all’aperto. Sempre che queste “melodie del limone” non decidano di stupire ulteriormente…
70/100
(Raffaele Meale)
12 dicembre 2002