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Anno di grazia 1979. I Clash, di ritorno da un tour negli States, danno alle stampe uno dei capolavori di musica popolare di tutti i tempi.
“London Calling” fu rifiutato e sbeffeggiato dalla comunità punk, che lo intese come una sorta di tradimento, ma l’intuizione di Joe Strummer e soci fu epocale. Si resero conto che per salvaguardare l’etica punk bisognava trascendere il genere, sottrarlo alla mercificazione in atto dai manager interessati a sfruttarne il profitto, ed evolverlo attraverso diverse forme espressive senza rinnegarne le radici.
Fu soprattutto grazie al loro approccio enciclopedico che il punk riuscì a sopravvivere a se stesso risultando, con gli anni, uno dei generi più evoluti e contaminati.
Nasce così uno dei primi esempi di crossover musicale, un meltin-pot sonoro in cui il rock ‘n’ roll perde di colpo la propria centralità a beneficio di un progetto in cui confluiscono influenze diversissime tra loro, ma mai in contrasto, che gli consente di consegnare il loro messaggio di rivolta ai fans dei Pistols così come a quelli di Bob Marley, ai fans di Lee Scratch Perry così come a quelli dei Rolling Stones e del rockabilly anni ’50.
Ogni brano ha la stoffa del classico, la title track regala loro l’immortalità, “Rudie Can’t Fail” sposta sotto i riflettori Topper Headon, un batterista discretamente tecnico e creativo (non molti gruppi punk ebbero questo privilegio), determinante per permettere ai Clash di variare i loro temi, “The Guns Of Brixton” cantata e scritta da Paul Simonon, è uno spiazzante dub con uno dei giri di basso più campionati dalla house anni ’80, “Jimmy Jazz”, “Spanish Bombs”, “Lover’s Rock”, “Revolution Rock” sono dei veri e propri inni generazionali.
Un disco storico sin dalla copertina, la foto di Penni Smith, fu votata come miglior rock-cover di tutti i tempi, nel quale convivono punk, soul, r&b, ska, reggae e molto altro, attraverso un processo di scrittura che li porterà ad osare sino all’imprescindibile triplo “Sandinista!” che pubblicheranno ad un anno di distanza da London Calling.
“Noi siamo venuti fuori con il punk, va bene, eravamo tra i primi. C’era chi affermò che noi avremmo potuto gestire il punk. Ma, tutto è cambiato, è finito tutto. Volevano che fossimo rimasti li perché i punk vogliono sicurezza e con noi non la trovano. Noi cambiamo, ci evolviamo.” Joe Strummer, 1981.