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Sul finire degli anni ’80 Wayne Coyne e Micheal Ivins rimangono soli a portare avanti i Flaming Lips e il destino, sotto forma di una conversazione sulla musica di Neil Young, li fa incappare in Jonathan Donahue.
L’uomo che qualche anno dopo fonderà i Mercury Rev, si unisce ai due e a Nathan Roberts completando così la nuova formazione dei Flaming Lips. Raccontano anche questo, tra le altre cose, le buffe note di copertina firmate da Wayne Coyne che accompagnano “The Day They Shot a Hole in the Jesus Egg”.
Un disco che contiene il materiale registrato dal gruppo in quel periodo, compreso il formidabile “In A Priest Driven Ambulance”, anno di grazia 1990. Infarcito di strane e misteriose citazioni religiose, quell’album segna uno dei momenti più importanti nella vicenda del gruppo americano. Il suono grezzo e gli schizzi melodici dei primi lavori, acquistano un forma quasi definita.
La follia musicale di Coyne e l’approccio amatoriale alla musica sono ancora lì, i suoni stanno sempre a metà strada tra i colori psichedelici dei Pink Floyd e di Syd Barrett ed i suoni sporchi del post-punk americano di Sonic Youth e Huskur Du. E la voce altissima di Coyne arriva come sempre un po’ fuori registro, in un precario equilibrio. Se resta intatta l’urgenza, le canzoni non sono mai state così strutturate e la musica così ispirata.
Del resto basta ascoltare la traccia che apre il disco per chiarirsi le idee. “Shine on Sweet Jesus” ha una melodia semplice e folgorante, è un’esplosione dietro l’altra di musica e colori in bassa fedeltà, suoni acustici e riverberi elettrici. I Flaming Lips sono in quello stato in cui tutto riesce alla perfezione. Infatti di seguito si incontrano altri due piccoli capolavori, “Unconsciously Screamin’”, che è più aspra e veloce della traccia iniziale ma ha un tocco melodico inconfondibile, e poi la ballata slabbrata “Rainin’ Babies”. Ma in realtà ognuna delle dieci canzoni che compongono l’album è un momento fuori dal comune. A partire da un’altra ballata dall’andamento irregolare, “Five Stop Mother Superior Rain”, fino agli attacchi sonici di “God Walks Among Us Now” e “Mountain Side”, alla versione sgangherata di “(What A) Wonderful World” e ai richiami ai Can di “Mushroom” racchiusi in “Take Meta Mars”.
Non a caso “The Mushroom Tapes” è il titolo del secondo disco che compone “The Day They Shot a Hole in the Jesus Egg”, che poi non è nient’altro che una collezione delle registrazioni che precedono “In A Priest Driven Ambulance”. Talvolta appena abbozzate, talvolta già definite, comunque le canzoni testimoniano lo stato di grazia della band. Un po’ come fanno le bonus track, tra cui spiccano un grezza versione di “Peace, Love and Understanding”, scritta da Nick Lowe, e l’ennesima memorabile ballata psichedelica intitolata “Ma, I Didn’t Notice”.