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Non paghi di aver, in parte, ridefinito i canoni del post-punk di Chicago con lo splendido “[It (Is) It] Critical Band”, il quartetto di S. Louis dimostra d’avere ancora tanto da dire, dando alle stampe uno dei dischi più interessanti del 2002.
“Critical Band” era un lavoro incentrato sulla potenza della chitarra angolare di Brian Case e sulla batteria dal vago sapore jazzy di Caye Key, ma conteneva in sè i germi dell’evoluzione successiva della band, segnatamente nella lunga e dilatata “Super Illuminary”, in cui si avvertiva un certo cambiamento di rotta ed umore.
Determinante, a tal proposito, l’apporto del piano di Andy Lansangan che ammorbidisce e dilata il suono del gruppo spingendolo sino a derive progressive, dando vita ad una miscela particolarissima che loro stessi definiscono “prunk”, ibrido tra prog-rock e post-punk.
Le voci del bassista Rob Lowe e di Brian Case, dialogano nella splendida traccia d’apertura “I’ve Got Designs On You”, in cui un’immobile chitarra ed una nevrotica batteria, cullano l’ascoltatore conducendolo verso il crescendo finale caratterizzato da un virtuoso piano che ruba la scena.
Se “Last Night A Dj Saved My Life” si farà notare solo per il sin troppo ottimistico titolo, “Saint Theresa In Ecstasy” e “A National Car Crash” sono il manifesto del nuovo corso prog. del gruppo, due lunghi episodi in cui gli strumenti non si scontrano tra loro lasciando la leadership al pianoforte di Lansangan, libero di scandire timbriche e melodie.
Menzione particolare per “Alligator”, incantevole ballata che vi farà riscoprire l’importanza della funzione repeat del vostro lettore.
Il nome del gruppo deriva dal libro “La Personalità Criminale” di Samuel Yochelson nel quale i detenuti in attesa di giudizio vengono valutati per novanta giorni al fine di determinare se siano criminali consapevoli o inconsapevoli…a voi basterà molto meno per riconoscere, consapevolmente, di avere tra le mani un gran disco.