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Il nuovo disco degli Elle segna un deciso cambio di rotta. Due anni dopo “Bruciamo ciò che resta”, persi per strada Marco Iacampo, alias Good Morning Boy, e Fabio Coronin, cambiano i punti di riferimento per il gruppo veneto. E non solo per
la scelta di esprimersi in inglese, ma soprattutto per i contenuti musicali.
Non più lo sporco blues urbano di dEUS e Tom Waits, ma suoni più eterei, talvolta orchestrali, e un uso massiccio di tastiere. Si è dalle parti degli ultimi lavori di Flaming Lips, Mercury Rev e Delgados, insomma. Questione di suoni ma anche e soprattutto di canzoni, perché gli Elle mostrano tra queste tracce una personalità ormai ben definita, e soprattutto una scrittura lucida e ispirata. E’ sotto quest’aspetto che la crescita del gruppo appare chiara. L’apertura del disco, la soffice e scintillante “People are coming in the a.m.”, è dalla parte delle melodie sognanti dei Flaming Lips di “The Soft Bulletin” e mostra le doti migliori degli Elle, con le sue preziose armonie.
Nelle tracce successive le atmosfere sono sostanzialmente le stesse, appaiono solo qualche deviazione più psichedelica, “Everyday”, con un bellissimo inserto strumentale, e qualche episodio più ruvido, “The rock” e la buffa “Geezer”, un inaspettato e piacevole diversivo che richiama le atmosfere anni sessanta riportate in vita dai Belle and Sebastian di “Legal Men”. E poi una pioggia di canzoni dalla psichedelia soffusa e dalle melodie incantevoli, da “Good Luck” fino a “All mine”, passando per i suoni rarefatti delle stupefacenti “Kiss me” e “Resample rew”.
“People are dancing in the a.m.” è un lavoro che riporta sulle scene un gruppo non solo pronto a cambiare, ma in grado anche di suonare musica eccellente.