Ecco un disco spassoso. Che non significa che la musica di “The Mister Cervello LP” sia sciocca, ma solo che gli es possiedono il dono dell’ironia e della leggerezza. Hanno un atteggiamento che ricorda i vecchi They Might Be Giants, per il gusto di certi suoni giocosi e per i testi surreali.
Ma il gruppo veneto mostra anche una passione per post-rock e la scena tedesca degli anni ’70. Il risultato è questo disco stravagante, un concentrato di canzoni bizzarre che vanno spesso a segno. In alcuni casi sono scherzi messi in musica dal ritmo saltellante come “Hipster testamatta popstar ” o “Judy california”, oppure stralunate dediche alle praline alla nocciola, “Praline” appunto. Anche se poi gli episodi migliori sono proprio quelli più regolari.
A volte sono brani rifiniti, come il singolo “Endo”, micidiale assalto melodico, o ancora una ballata acustica piazzata come traccia nascosta, ma dopo appena tre brani. Giusto per sottolineare lo spirito del gruppo. Alla lunga però esce anche un lato più riflessivo e complesso, che pur conservando qualcosa della follia che contraddistingue gli Es, mostra un umore differente. I suggestivi frammenti musicali di “Moser a roubaix” e “Il diavolo probabilmente”, ma soprattutto il dipanarsi di “Comfortevole/Azzurro superiore”, che ha momenti quasi intimi, portano la seconda parte di “The Mister Cervello LP” in una direzione inattesa. Le atmosfere sono spesso soffuse, a volte fragili. “Uomo uovo” è un brano malinconico costruito su chitarra, un leggero tappeto ritmico e una tromba, ricorda gli ultimi Notwist.
Gli stessi toni trattenuti rendono affascinanti anche “Musicardiaca” e “L’uomo incapace”, che pure conservano una vena leggera che li allontana dalla seriosità di tanto post-rock attuale. Un disco insomma a cui non mancano le idee, persino troppe si direbbe, ma certo che non può annoiare.