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Devono essere stati giorni davvero ispirati quelli in cui sono nate le canzoni che stanno sull’esordio di Good Morning Boy. La conferma arriva da questo Ep, che pesca canzoni inedite e versioni alternative da quelle stesse registrazioni.
Anche qui si nota l’intensità di brani spogli che rimandano a nomi come Sparklehorse o Palace. La forza di Good Morning Boy è tutta in queste canzoni, fragili registrazioni acustiche come “The Soldier Bleeds” o l’incantevole e accorata “Snowfall”, qui nella Coughing Version, introdotta appunto da colpi di tosse in sottofondo.
Tra qualche scheggia pianistica “4cd1”, “9cd1” e “Two Sinking Pianos”, appaiono anche qualche richiamo al Dylan più blues, la riuscitissima “Hannover”, e una lieve ballata pianistica intitolata “Crashing Memories”.
In più due tracce video che riprendono Good Morning Boy dal vivo in una contagiosa cover di “Hey! Little Child” firmata Alex Chilton e nelle atmosfere psichedeliche di “Migratory Boy”.
Un disco per ricordarsi di uno degli artisti più convincenti emersi negli ultimi anni.