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“Nemo propheta in patria”: uno dei tanti a poterlo sostenere suo malgrado è Mr. Benny Benassi, 36enne DJ & produttore reggiano, protagonista della favola musicale del 2003.
A dire il vero l’onda lunga del successo europeo del suo “Satisfaction” parte addirittura dall’anno scorso, ma solo nella recente primavera comincia a spargersi la notizia di una produzione made-in-Italy che sta facendo furore in Francia ed in Germania. E così, forte del massiccio riscontro ottenuto nei club e nelle charts dell’Europa continentale, Benny riesce ad imporre il sound techno-minimale, ispirato tanto ai pionieri della musica sintetizzata come Kraftwerk e Giorgio Moroder quanto ai primi Daft Punk di “My Homework” ed alle più contemporanee reminiscenze “electroclash”, anche entro i confini nazionali, pronto per il lancio in grande stile oltremanica, dove è già stato celebrato dai grandi nomi del dance-system come Pete Tong, Carl Cox, Fatboy Slim e l’ex-Underworld Darren Emerson.
Gli entusiastici commenti della stampa internazionale hanno paragonato con acutezza lo stile di “Satisfaction” a due gloriosi techno-hit del recente passato come “Flat Beat” di Mr. Oizo e “Doom’s Night” di Azzido Da Bass.
Quasi inutile pertanto descrivere un brano che senza dubbio rientrerà tra le hit dell’anno in corso: la spigolosa linea melodica ridotta ai minimi termini ed esaltata dai timbri sul basso spinto viene ammorbidita dal discreto beat “pneumatico” solo-cassa mantenuto nei limiti delle 130 bpm e da un vocal “artificiale” (affidato a Paul French & Violita, alias The Biz) tanto elementare quanto ruffiano nella citazione del celeberrimo omonimo dei Rolling Stones.
Il vinile import stampato dalla teutonica Submental (ma è facilmente reperibile anche quello “nostrano” licenziato dalla D:Vision) reca, oltre alla classica versione originale, i remix by DJ I.C.O.N. (realizzato @ Off Limits di Reggio Emilia, team di produzione composto dalla “vecchia volpe” Larry Pignagnoli, da Benny medesimo e dal cugino Alle, autore e compositore di “Satisfaction”), assemblato con gusto più commerciale, caratterizzato da un drum cassa-rullante più veloce e da una melodia più lineare ed omogenea, e quello germanico by DJ Voltaxx from Bochum, “overboost” pulsante a prova di subwoofer completamente destrutturato sia nell’armonica che nel vocal.
Sul lato B apre la Greece dub, che riprende i timbri originali in una stesura ancora più scarna (cosparsa di improvvisi stop-&-go), capace di mettere in evidenza i tagli ed i loop con cui è stato pazientemente costruito il riff, e chiude la B-Deep dub, rilavorata in chiave house dallo stesso Benny, con assaggi di un basso quasi autentico disteso su un tappeto di tastiere soffici e spruzzato da effetti ambient alla “Sueno Latino”.
Oltre agli innumerevoli remix ufficiali, firmati da calibri quali Steve Murano, Robbie Rivera e l’aussie-breakbeat by Poxymusic, sono fioriti innumerevoli bootleg che uniscono “Satisfaction” a mitici brani del passato, quali lo stesso “Satisfaction” dei Rolling Stones (ovvio…), “Master & Servant” dei Depeche Mode, “Short Dick Man” dei 20 Fingers ed il coretto di “Wanna Be Startin’ Something” di Michael Jackson: a mio parere nessuna di queste creazioni riesce ad dare nuova linfa creativa al pezzo, che rappresenta già in se stesso il perfetto compromesso tra esigenze commerciali e sonorità non proprio radiofoniche.
Già in circolazione (e con promettenti riscontri) l’album “Hypnotica”, occasione per poter ascoltare i trascurati predecessori “I Love My Sex” e “”Don’t Touch Too Much” ed il follow-up “Able To Love”.
11 ottobre 2003 |
Track list: A1 – Isak original A2 – DJ I.C.O.N. remix A3 – Voltaxx remix B1 – Greece dub B2 – B-Deep dub |