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Finalmente Paolo Benvegnù si riaffaccia al mondo della musica con una produzione solista; erano in molti ad aspettarlo, dopo la fine degli Scisma, uno dei nomi fondamentali del rock italiano degli anni ’90.
Tra la fine della band-madre, nel 2000, e questo EP con tre tracce e un video “ipersensibilista” (ma che vorrà dire? Esagerazioni da comunicato stampa oppure corrente filosofica ultra-sotterranea?), ha iniziato una carriera da produttore artistico, con alterne fortune (Brychan, gli Alibìa, Terje Nordgarden, gli Otto’P’Notri tra gli altri), ed è tornato, nel maggio di quest’anno, a salutare il suo pubblico assieme agli altri Scisma, in un indimenticabile ultimo valzer.
Tutto cambia, e niente cambia, in questo EP d’esordio. “Suggestionabili” rimane fedele ai migliori esempi di pop deviante di marca Scisma: veloce e magnetico, con arrangiamenti inconsueti e parole vibranti, che rivelano, ancora una volta, una capacità di scrittura che ha davvero pochi eguali; nonostante ciò, il singolo è forse il pezzo meno valido di questo mini cd, e il meglio arriva proprio dai due brani che non saranno inclusi nell’album solista.
Ryszard Kapuscinski scrive che chi è cinico non può fare il mestiere del giornalista. Paolo Benvegnù giornalista non è, e rovescia tutto il suo cinismo in una canzone ironica e polemica contro una turbo-informazione vuota e fuorviante: “Giornalismo” è un attacco tutt’altro che tenero (“siamo tutti americani / o neo-romani/ o neo-egiziani/ ma intanto pubblichiamo un’altra lista di consigli/ per sopportare il caldo”), non dà risposte e mette in luce una teatralità divertente e cattiva nel dialogo finale.
Cambio di atmosfere nettissimo dopo pochi secondi: “Molto lontano” stringe il cuore con parole incantevoli, e si misura senza timore con i modelli di chansonnier italiani degli anni ’60. Una canzone davvero classica, e sia questo il miglior commento possibile.
“Piccoli fragilissimi film” uscirà solo a febbraio 2004. Non vedo l’ora.