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Julian Cope. Cantante e leader maximo dei Teardrop Explodes, formazione gallese che proponeva un rock psichedelico schizoide, vera e propria chimera in quegli anni di new wave ed esasperazione dark. Segue poi una carriera solista di tutto rispetto che ha portato Julian a paragoni scomodi con Syd Barrett. Certo, il nostro non è mai stato esattamente normale, sul palco si divertiva a tagliuzzarsi l’addome ed ora va in giro facendosi chiamare “arcidruido” professando ideologismi vegan e rompendo le palle a desta e a manca con il kraut-rock e Stonehenge. E sono anni che Cope si è ritirato in una specie di autarchia totale che lo porta a pubblicare dischi e altre amenità sulle sue passioni sulla sua personale Head Heritage (raggiungibile solo su internet all’inidirizzo www.headheritage.co.uk).
Questo suo ultimo “Citizen Cain’d” esce anche nei negozi italiani – e solo in Italia, vantiamocene – grazie alla Lain Records (etichetta che vanta nel rooster anche il buon “Treasure Island” di Nikki Sudden) ed è semplicemente un’opera che si candida, già da ora, a posizioni di rilievo nelle nerdissime playlist di fine anno. Sì perché la musica proposta nei due cd altro non è che uno sferragliante rock’n’roll psichedelico che richiama il garage anni ’60, i 13th Floor Elevators e i Sonics… ma anche l’irriverenza punk degli Stiff Little Fingers e l’incedere blues degli Animals – ne è un esempio la bellissima “I’m living in the room they found Saddam in” o la lunga “I’ll be absorbed”, dove il nostro fa impallidire Eric Burdon – senza dimenticare l’afflato folky che pervade tutto il secondo cd, che richiama i Fairport Convention e alcune cose di Syd Barrett – eccolo lì – e Robyn Hitchcock.
Probabilmente il suo segreto sta in un rock diretto e viscerale che si fa ascoltare sempre con molto piacere, che di inglese non ha niente e non si interessa della forma per andare dritto alla sostanza, e nel suo acido sferragliare, “Citizen Cain’d” è tra le cose migliori che quest’anno ci è capitato di ascoltare.