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La globalizzazione può far sì che un gruppo norvegese suoni più americano di uno americano. La constatazione, non così sconvolgente in sé, si impone come cappello introduttivo per la recensione di questi Helldorado, giunti al terzo album e sfoggianti una gran bella freschezza come di vento proveniente dagli States. Ed è molto piacevole sentire come se i R.E.M. di “Document” siano ancora tra noi, con quella indomita convinzione e allegra rabbia country-indie-rock. Echi di Stipe e soci a parte, gli Helldorado si muovono anche su stilemi più marcatamente scuri alla Cramps, mondi popolati da whisky bar con avventori cowboy appena tornati dal Messico. Un po’ di deserto, un po’ di Morricone, ed ecco che in Norvegia si materializza la perfetta miscela americana degli Helldorado. Del resto se gli spaghetti-western venivano girati in Italia, perché non può uscire in Norvegia un album renna-western?
Tra ballate maledette alla 16 Horsepower (“The Black Winds”), armoniche languide e rifiniture di slide (“Guitar Noir”), riff che potrebbero essere usciti dalle chitarre degli ZZ Top con organi horror anni ’50 (“The Devil’s Kiss”), gli Helldorado dimostrano di saperci davvero fare con le melodie e gli arrangiamenti. E se accenni surf ogni tanto fanno capolino, beh, è solo per sporcare le continue dichiarazioni d’amore per gli speroni e i cavalli.
“The Ballad Of Nora Lee”è un buon album, valorizzato da una band che sa suonare senza eccessi di protagonismo, cioè che non strafa e preferisce non essere in primo piano per non soffocare le canzoni. In questo modo l’anima dei pezzi prende forma, senza particolari lampi di genio certo, ma con una naturalezza che è decisamente un pregio.
La voce di Dog S Vagle è poi un buon viatico alla riuscita dei pezzi: ha un po’ di nasale che fa molto rock american-style e ricorda da vicino la timbrica di John Wozniak dei Marcy Playground, dunque una delle voci che più pareva degna erede di Michael Stipe (sentire “Rock Your Soul” e “So Long Ago”). Se perciò per caso ci si risveglia e ci si accorge che sì, i R.E.M. adesso sono solo quelli imbolsiti di “Around The Sun”, allora si può davvero valutare di passare mano e affidarsi agli Helldorado.