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Quando mi hanno consegnato questo CD per scriverne una recensione, ho sbavato come un neonato davanti alla sua prima pappa. Metafora poco edificante? Mmmh… può essere. Ma quale appassionato di musica mentalmente sano potrebbe rimanere indifferente davanti a una tracklist del genere? E quale altra etichetta potrebbe pubblicare un’autocelebrazione che comprenda Pixies, Cocteau Twins, Dead Can Dance, Blonde Redhead, Birthday Party e Red House Painters? E questi sono solo alcuni dei nomi contenuti in questa compilation, nata per festeggiare i venticinque anni della 4AD.
Vedere tutti questi gruppi riuniti assieme può fare pensare un’unica cosa: la 4AD è una delle poche etichette davvero fondamentali per il rock degli ultimi venticinque anni. È stata capace di legare il proprio marchio a quello di un suono caratteristico nell’immaginario degli appassionati: se di un disco si dice che “avrebbe potuto pubblicarlo la 4AD”, già si può prevedere con buona approssimazione come quel disco suonerà: tra il dark e la new wave, ma con una componente spirituale profonda.
E invece, l’etichetta fondata nel 1980 da Ivo Watts-Russell non è stata solo Cocteau Twins o Dead Can Dance: ha fatto da casa alle furie teatrali del primo Nick Cave con i Birthday Party, o ancora ha ospitato il meglio della scena indie-rock di Boston dei tardi 80s (quella dove fiorivano Pixies e Throwing Muses per poi lasciare spazio a Breeders e Belly); ha raccolto le malinconie di Neil Halstead e Mark Kozelek, o il melò degli ultimi splendidi Blonde Redhead, o gli spigoli urbani dei TV On The Radio.
Potrei continuare, ma a questo punto dovreste già esservi lanciati fuori casa per cercare questo disco. C’è un’unica pecca, però: “1980 forward: 4AD celebrating 25 years” non contiene materiale inedito, e quindi dovreste già avere nelle vostre case molte delle canzoni qui contenute, se non tutte; se così non fosse, partite da qui, da questa compilation superflua e meravigliosa.