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Purtroppo è successo. Non ci si voleva credere. C’era addirittura gente che mi guardava stranita e mi chiedeva lumi a riguardo: “Era vero?”, “Non era vero?”, “Ci stai prendendo per il naso?”. Ahinoi è vero. Anche la Chemikal Underground, premiata etichetta di Glasgow che ha pubblicato il bellissimo nuovo disco degli Arab Strap, ha ceduto alle tentazioni più trendy e ha dato alla luce il suo primo disco p-funk: Mother and the Addicts.
Sulla scia di tutti gli altri, questi scozzesi – che a leggere le biografie, ci han messo addirittura un anno per completare questo esordio – propongono la minestra ormai scotta e ribollita all’eccesso di Gang of Four + Pop Group + Talking Heads nella maniera divertita ed autoironica dei Franz Ferdinand, ma senza il loro appeal, la loro verve melodica e, sopratutto, la loro capacità ad imbastire singoli ammazzatutti.
Insomma, veramente poca roba. Ennesimo tassello alla voce “dischi inutili”. Il marchio Chemikal Underground è sempre una garanzia, prendiamo questa roba come l’eccezione che ne conferma la regola.