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Sarà anche uno di quegli album pubblicati per tenere tranquilla la casa discografica, come ha dichiarato Robert “3D” Del Naja, ma un album del genere non può assolutamente essere ignorato.
I Massive Attack compiono quindici anni: tanti ne sono passati dalle sensuali narcosi indie-soul di “Blue lines”, ed è tempo di festeggiare.
L’inedito che serve a solleticare i completisti è, una volta tanto, una delle canzoni più belle della band: “Live with me” vive della voce caldissima e drammatica di Terry Callier, una collaborazione perfetta che orienta di nuovo i Massive Attack verso il soul. Ma non è quella canzone, né il CD di tracce rare, che dovrebbe spingervi verso “Collected”, quanto la possibilità di vedere tutti i video (molti dei quali apparsi davvero di rado in TV) di uno dei gruppi che ha fatto delle immagini un complemento fondamentale al suono.
I video sono da sempre il centro dell’estetica dei Massive Attack, soprattutto perché la band non ha mai avuto un vero frontman. Le scelte dei clip sono sempre impeccabili; dal bianco e nero dei video di “Blue lines” (bellissima la sensualità sudista che trasuda “Daydreaming”), all’autoironia dimostrata da un gruppo di solito considerato serioso (la loro “Be thankful for what you’ve got” trasformata nella colonna sonora di uno strip in un locale di quart’ordine), fino alle collaborazioni con i registi più quotati: Michel Gondry per “Protection”, Stephane Sednaoui per il meraviglioso “Sly” (sospeso tra paranoia urbana e natura, ritratti fuori fuoco e strade invase di fumo), Jonathan Glazer per “Karmacoma” (davvero uno dei clip più inquietanti mai visti) e per “Live with me”, la camera fissa sul suicidio ubriaco di una ragazza, e sulla sua redenzione.
Il secondo CD non aggiunge molto: c’è il pianoforte dolente dell’inedita “False flags” (con un video molto politicizzato), i bassi gommosi sul flow di Mos Def in “I against I”, la pochezza della voce di Madonna nella cover di “I want you” di Marvin Gaye, la nuova e non eccezionale “Silent spring”, dove ritorna la voce meravigliosa di Elizabeth Fraser, una versione meno lattiginosa di “Small time shot away” dell’ultimo “100th window” (qui ribattezzata “Small time shoot ‘em up”)…
Insomma, il cd di tracce rare non aggiunge nulla alla grandezza dei Massive Attack, così come il best of ufficiale potreste compilarlo tranquillamente da soli. Restano i videoclip, vere e proprie opere d’arte, fusione dolce e triste di immagini e suoni che sono ormai nel mio DNA.