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Radiodd è una delle più interessanti realtà musicali della nostra penisola. Questo è un giudizio che va ben oltre il semplice discorso qualitativo: Radiodd, radio online che produce musica oltre a (ri)produrla, rappresenta l’altrove musicale, il punto di non ritorno, l’estremità di un discorso sulla libertà di fruizione dell’arte che ha in internet il suo simbolo. Per questo è interessante andare a scavare nell’universo Radiodd. Mi hanno fatto da Virgilio in questo girone infernale (com’era? “Preferisco il Paradiso per il clima, ma l’Inferno per la compagnia) Edoardo Cianfanelli aka Rodion e Ugo Malatacca aka Ugo Sanchez – El Tremendizmo. Buona lettura…
1) Partiamo con un po’ di storia: come nasce l’esperienza Radiodd?
Radiodd è la radio di Digital Delicatessen(dd). Digital Delicatessen (www.digitaldelicatessen.com) è una ‘no-media agency’, che abbiamo messo su a Roma nel 2001. Nello studio rimescoliamo tutto quello che è nel nostro fagotto di esperienze, dalla musica alle illustrazioni, dal flash alla comunicazione su web. Da questi rimestamenti tra di noi sono nati due progetti musicali (Rodion e Pigneto Quartet) e sempre rimestando abbiamo pensato nel 2004 di dargli voce tramite radiodd. Ne è venuta fuori una forma ibrida tra etichetta e radio online, e piano piano si sono aggiunte al carrozzone altre realtà incontrate lungo il cammino.
2) L’ipotesi di lavorare esclusivamente via web è stata immediata o è dovuta almeno in parte a fattori esterni?
Prima di Digital Delicatessen, lavoravamo tutti in web agencies, quindi avevamo già un’idea di come muoverci. In realtà radiodd parte dal web ma si spinge in maniera pittoresca anche nel mondo reale, con dischi ‘veri’ in catalogo, con i radiodd show o le “boogie nights”, party in cui le microstar di radiodd si esibiscono dal vivo. Nel secondo week-end di giugno (8-9-10) abbiamo organizzato il primo radiodd festival…
3) L’universo Internet rappresenta, con ogni probabilità, il futuro della distribuzione artistica su larga scala (non solo la musica, ma anche il cinema, la letteratura e via discorrendo): in questo senso Radiodd è una sorta di avanguardia per quanto riguarda l’Italia. Quali sono i punti di riferimento indispensabili per comprendere appieno il senso di una tale operazione? Dove pensi che possa arrivare?
Dare vita ad un’etichetta può oggettivamente apparire scoraggiante, a meno che non adoperi un po’ di fantasia e praticità nel guardarti intorno e nell’individuare un tuo modo di fare le cose. Da questo punto di vista ci ha insegnato molto l’esperienza del nostro amico Gianni Rosace degli Slowmotion e del suo Half Die Festival: è partito utilizzando la più economica e la più geniale delle possibili location: il tetto di casa sua, nella zona industriale di Portonaccio, a Roma. Ha scavalcato qualsiasi problema di soldi legata al festival: all’Half Die non si paga un biglietto di ingresso, perchè non ci sono spese. Il bar è completamente autogestito: Gianni la mattina riempie di bevande il frigo sul tetto, e la gente che viene è abituata a portare da bere. gli artisti che si esibiscono lo fanno gratuitamente perchè onorati di prendere parte al festival. Tutti questi ingredienti rendono l’Half Die assolutamente unico, e di fatto l’Half Die festival è uno dei festival di musica elettronica più esclusivi ed interessanti che ci siano in giro. Insieme a monofase abbiamo perfino realizzato un film sull’Half Die. Per quanto ci riguarda abbiamo scelto il web come canale principale di promozione e distribuzione per la nostra etichetta, perchè costa poco e arriva dappertutto. Facendo releases online si eliminano i costi di stampa e distribuzione, e anche vendere i dischi e il merchandising via web ha i suoi buoni vantaggi pratici.
4) In base a cosa scegli i gruppi da trasmettere? Rodion e Pigneto Quartet Trio sono gli unici ad avere il diritto di fregiarsi del termine Star sul sito: ci sono ‘promozioni’ in vista?
I criteri di selezione sono piuttosto istintivi. Come detto Rodion e il
Pigneto Quartet sono i progetti musicali nati in seno al nostro gruppo di lavoro. Per diventare Star di radiodd bisogna avere una release tutta per sè, un LP, un EP, un singolo che entri a far parte del nostro catalogo. Una delle maggiori soddisfazioni con radiodd è quella di vedere crescere musicalmente i gruppi che hanno a che fare con la radio, vederli influenzarsi l’uno con l’altro e pian piano diventare più ambiziosi. In questo senso radiodd è un po’ un orticello che se coltivato con amore da i suoi buoni frutti. Ad esempio dagli Slowmotion sono venuti fuori il progetto solista di Gianni Rosace (Gianni Music), ma anche Virtuarelli e Phonola (attenzione al suo debutto nella selecta 06!). A breve è prevista l’uscita di un singolo su 12″ di Mark 4ostia (anche lui parte di Brindisi Paradiso e new entry nella selecta 06), con un remix di Rodion.
5) Hai mai pensato a una distribuzione del materiale al di là della pura esperienza online?
Certamente si, anche se lo scoglio della distribuzione fisica è attualmente il più difficile per noi da superare. Lo scorso anno in occasione di Dissonanze e per festeggiare il primo compleanno di radiodd abbiamo stampato un 10″ con un estratto dalla superselecta: abbuffet!, distribuito in italia da goodfellas e in giro per il mondo da altre piccole realtà come la nostra con le quali siamo in contatto (norman records, fusetron, stupide disque etc,). Inoltre direttamente dal nostro sito è possibile acquistare il vinile e le releases di rodion e del pigneto quartet su cdr, che stampiamo noi in casa a seconda delle richieste. Il nostro catalogo si arricchisce sempre più e entro l’anno abbiamo intenzione di pubblicare parecchie nuove releases, sia online che su supporti fisici.
6) Durante l’ultima edizione di Dissonanze c’è stata l’occasione di mettere in scena il Radiodd Live Show, con una selezione di band della radio ad esibirsi sul palco del festival: ti va di raccontarci l’evento?
Quello dello show è sempre stato un nostro chiodo fisso: l’anno scorso a Dissonanze per questioni pratiche ci siamo dovuti limitare ad un’ora di show surreale condotto dalla favolosa Nikky (vocalist del Pigneto Quartet) e da Jemma Temp, in cui si sono esibite dal vivo molte delle realtà della radio, come Micropupazzo, la Banda Da M-Dureira, Romantic Pianella e via dicendo. E’ stata anche l’occasione per dare a ciascuno uno spunto per il proprio live show. Quest’anno siamo più ambiziosi con un vero e proprio festival per l’8, 9 e 10 di giugno, in cui le varie band hanno avuto più spazio a disposizione per proporre i loro spettacoli, e il cui piatto forte
è stato un vero e proprio festival show della canzone italiana, sul modello di sanremo, di castrocaro e della corrida, un concorso canoro sullo stampo del radiodd show, condotto dall’immancabile nikky, col pigneto quartet a fare da orchestra e i singoli artisti (che verranno giudicati da una giuria di qualità e da una popolare) che presenteranno la loro hit dell’estate in una sfida senza esclusione di colpi!
7) Puoi parlarci dello show radiofonico gestito da Nikky? Nelle note stampa scrivi “E’ come trovarsi negli studios di una radio, ma essendo radiodd una radio online, lo studio viene ricreato estemporaneamente ogni volta in un luogo diverso.” Questo è un concetto che trovo molto interessante: Ha dunque un senso immaginare Radiodd come un luogo fisico? Eppure è un fenomeno squisitamente romano…
Radiodd è un luogo fisico, con il nostro studio a roma e tutte le stars della radio sono persone in carne ed ossa. potrebbe sembrare banale ma in realtà lavoriamo molto su questocon serate, live set, dj set e radiodd show, per portare la radio sul territorio e non lasciarla confinata allo status un po’ nerd di net label. il radiodd show solitamente prende forma tramite la voce della favolosa nikky e le sapienti mani del nostro dj ufficiale, hugo sanchez el tremendizmo, entrambi membri del pigneto quartet. Ne abbiamo fatti parecchi in giro per l’italia, sotto forma di trasmissione radiofonica dal vivo, con una sorta di studio radiofonico ricreato sul palco con il pubblico in sala coinvolto nella trasmissione. esistono anche altre forme più spettacolari di radiodd show, che tendono di più ad un format televisivo, come a dissonanze per esempio, con 2 presentatrici e numerosi ospiti che intervengono dal vivo all’interno dello show. il prossimo grande radiodd show, sotto forma di festival della canzone si terrà sabato 9 giugno all’interno del primo radiodd festival!
8) A proposito di Roma… spesso e volentieri parlando della musica a Roma si tende a deprimersi, immaginando la realtà della capitale come un episodio minore rispetto a Milano o anche a Bologna e Firenze; io in realtà credo che sottoterra qualcosa di molto interessante si stia muovendo. Tu sei d’accordo? Cosa ne pensi dell’ipotetica scena romana?
La depressione non aiuta mai a combinare granchè: se pensi che nella tua città non succeda mai nulla di interessante anzichè deprimerti muovi il culo e comincia a darti da fare per mettere su qualcosa! Fa bene ogni tanto prendere aria, portare in giro i propri spettacoli e rendersi conto di quello che succede in altre città.
Ci sono artisti validissimi a roma come a milano come in provincia di
cosenza o magari alle isole samoa. Poi ci vuole un po’ di intraprendenza per creare una ‘scena’, un qualcosa che colleghi le varie persone tra loro. Tutto sommato è un processo abbastanza spontaneo: qui a roma nel corso degli anni ci siamo ritrovati a dar vita a parecchie serate, a frequentare tutti insieme le situazioni che ci sembravano più sincere e interessanti, come l’Half Die festival o il party ‘phagoff’ (www.phagoff.org). Si sono creati spontaneamente parecchi rapporti di amicizia e collaborazione e per rispondere alla domanda si, sottoterra parecchie cose molto interessanti sono in continuo movimento… Il nostro rapporto con roma è genetico, come quello col tevere o coi bucatini, siamo quasi tutti nati e cresciuti qui e ci viene spontaneo assorbire e parlare di quello che ci sta intorno.
9) Rimanendo sempre nell’ambito della capitale: Radiodd sembra andare di pari passo con la rivalutazione della media periferia rispetto al centro (il Pigneto, tanto per restare in tema, ma non solo) che sta caratterizzando gli ultimi due/tre anni. Credi che il terreno sia fertile per iniziative simili a quella di Radiodd, magari in altri campi?
E’ sempre questione genetica: la maggior parte delle persone nelle grandi città non vive in centro. Generalmente chi decide di fare musica, video, foto etc. lo fa parlando di quello che vive tutti i giorni. Il terreno è sempre fertile, dapperutto: basta avere voglia e pazienza per coltivarlo.
10) Se Radiodd si trasferisse su un’isola deserta (o in cima all’Himalaya) e dovesse portarsi dietro i dieci album da trasmettere a ripetizione sulla radio online, quali sceglierebbe?
Radiodd sicuramente si porterebbe sui monti un po’ di strumenti per farne di nuova da trasmettere 🙂