Share This Article
C’è caldo. Urge andare in vacanza. E come fare a trovare una colonna sonora decente dell’estate 2006 se quando giri le frequenze radio trovi solo: “Applausi per Fibra, Fibra, Fibra!”? Sconsolati si guarda la plancia dell’auto che anche l’aria condizionata non funziona, metti su ovviamente “The Eraser” di Yorke e, per quanto tu adori i Radiohead, un po’ ti deprimi (nel senso che “The Eraser” non è di certo un album estivo…). Poi, stranezza delle stranezze, trovi l’album che fa per te. Se non hai un Negroni davanti non funziona a dovere, però è la cosa lounge giusta a prova di pezzettini di ghiaccio e Martini, con il collaudato mix di easy listening, dub ed elettronica. “Versions” dei Thievery Corporation, bisogna dirlo subito, si compone di remix quindi bisogna semplicemente considerarlo alla stregua di un “Café Del Mar” qualsiasi, ma ripaga.
Ripagano l’indianismo da LSD di “Beloved” (Anoushka Shankar), il dub con il suonettino ascendente Marchio Thievery di “Habanos Days” (Damien), il raggamaffa di “Originality”, l’unica traccia nuova di zecca (Thievery Corporation feat. Sister Nancy).
E come non parlare di “Stange Days”, sì quella “Strange Days” suonata come se si fosse ad un dj-set esclusivo all’ultimo piano di un grattacielo di NY, con Morrison che ritorna per l’occasione nei panni di un fottutissimo dj-lucertola? Forse abbiamo bevuto troppo Negroni.
Vabbé, le atmosfere sospese di “Shiva” e l’ulteriore karmasound di “Khalghi Stomp” sono altri episodi riusciti delle “Versioni” del duo di Washington. C’è anche Norah Jones, qui rimixata coi Wax Poetic in “Angels”, pezzo che non gioca sulle origini indiane della cantante ma più su ambientazioni pop patinate. Un cd da mettere su per sfiziosi aperitivi in giardino, se avete un giardino. Ad un party per gente esclusiva, se la conoscete. “Accarezzando un duca”, direbbe De Luigi. Sennò fate come me: cedrata Tassoni, calzino bianco e Zampirone. A ben vedere i Thievery funzionano anche così.